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Red
29 dicembre 2009
Abbanoa, incontro in Regione
«La Regione è consapevole delle attuali difficoltà di Abbanoa e intende esercitare nella sua pienezza il ruolo primario rispetto alla gestione delle risorse idriche»

CAGLIARI - «La Regione è consapevole delle attuali difficoltà di Abbanoa e intende esercitare nella sua pienezza il ruolo primario rispetto alla gestione delle risorse idriche». Lo ha annunciato stasera il presidente Ugo Cappellacci, nel corso di un incontro con i segretari regionali e territoriali delle organizzazioni sindacali, il presidente di Abbanoa, Pietro Cadau, e il commissario straordinario dell’Autorità d’ambito, Franco Piga. All’incontro ha partecipato anche l’assessore regionale della Programmazione, Giorgio La Spisa.
«Siamo nella fase di riscrittura della legge 29/1997 (attuativa della legge Galli), e le parti sociali sono invitate a svolgere un ruolo attivo con le loro proposte – ha precisato Cappellacci – non abbiamo intenzione di andare verso altri sistemi rispetto a quello attuale. C’è bisogno di un intervento per aiutare e supportare il gestore di un bene primario per la collettività, qual è l’acqua, ma ciò deve passare da una fase di rilancio di Abbanoa e la messa a punto del nuovo piano industriale».
L’incontro, che è stato aggiornato al 25 gennaio prossimo, è servito a fare il punto sulle criticità della società di gestione del servizio idrico integrato in Sardegna. Alla luce della privatizzazione dei servizi pubblici, prevista dal decreto legislativo 135 dello scorso novembre, i sindacati hanno manifestato preoccupazione per l’ingresso di privati nella società “in house”.
«La Regione – ha ribadito l’assessore La Spisa nelle conclusioni– non intende andare incontro a forme di privatizzazione spinta. Non vogliamo e non possiamo far fallire Abbanoa. Prima di assumere decisioni definitive occorre un’analisi della gestione e un confronto con le forze politiche in Consiglio regionale, previa consultazione dei Comuni. Prima di tutto, però, va fatto un percorso in tempi rapidi, in modo da definire meglio la situazione e consentire a tutti un’adeguata riflessione».
«Occorre una condivisione di obiettivi e di criteri di gestione, per arrivare a un servizio pubblico efficiente e mantenere la gestione ‘in house’. Occorre anche un risanamento finanziario sia in conto capitale che in conto gestione, oltre a un nuovo Piano d’Ambito per arrivare alla stesura del piano industriale. C’è il problema della tariffa, e anche quello dei costi energetici (identico al problema di altre aziende energivore). Infine, bisogna pensare al reperimento di nuovi fondi, con il coinvolgimento di tutti gli enti pubblici interessati».
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