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S.A.
22 febbraio 2010
Tagli alla scuola: la Provincia si mobilita
Il Movimento per la difesa dell´istruzione pubblica della Provincia di Sassari ha annunciato una mobilitazione generale per la giornata di giovedì 4 marzo per manifestare contro la riforma del ministro Gelmini

SASSARI - Il Movimento per la difesa dell'istruzione pubblica della Provincia di Sassari ha annunciato una mobilitazione generale per la giornata di giovedì 4 marzo alle 16 con la riunione degli Stati Generali della Scuola della Provincia di Sassari, alla presenza del Presidente della Provincia di Sassari, dei sindaci della Provincia, dei dirigenti scolastici, dei sindacati, dei genitori, dei lavoratori della scuola, precari e di ruolo.
L'obiettivo è manifestare contro la riforma del ministro Gelmini e dei tagli al mondo della scuola. La nostra non è solo una battaglia per il diritto al lavoro - dichiarano - ma è anche, e soprattutto, una battaglia culturale per la difesa della scuola pubblica, intesa come diritto per tutti, strumento di promozione culturale e sociale e luogo di diffusione dei principi fondamentali della nostra Costituzione.
All'attenzione del movimento: il drastico ridimensionamento del corpo docente e del personale Ata, l’aumento degli alunni per classe, la riduzione del tempo scuola, l’accorpamento delle classi di concorso, l’istituzione del maestro unico, il taglio degli insegnanti di sostegno, l'eliminazione delle ore a disposizione nelle scuole medie, la riduzione e l'eliminazione di molte materie nelle scuole superiori, ma anche le drammatiche ripercussioni del più grande licenziamento di massa dell'Italia repubblicana sul tessuto sociale, ed in particolare su quello delle regioni già duramente provate del meridione.
«Reclamiamo la nostra dignità negata e ribadiamo il nostro dissenso ai contratti di disponibilità che anziché ridarci il nostro posto di lavoro offrono ad una ristrettissima fascia di lavoratori, poco più del 10% del totale, mansioni vaghe ed ultraflessibili, negativamente, in cambio di sottostipendi, aprendo così la strada a forme di lavoro parasubordinato anche all'interno della scuola pubblica».
Foto d'archivio
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