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S.A.
19 aprile 2010
Sos dispersione nella scuole sarde
Il segretario regionale della Cisl Mario Medde fa una dettagliata analisi sul mondo scolastico isolano, sottolineandone le carenze e mettendo in luce le proposte del sindacato

CAGLIARI - «È indispensabile e urgente una proposta di alto profilo per costruire una scuola sarda in grado di competere a livello nazionale e in Europa». A sostenerlo è il segretario regionale della Cisl Mario Medde che fa una dettagliata analisi sul mondo scolastico isolano.
Mentre si rafforza il sistema dell’istruzione nel Centro e nel Nord, in Sardegna abbiamo una dispersione scolastica altissima, indici di scolarità tra i più bassi del meridione, una formazione professionale che va ricostruita e rilanciata - scrive Medde -. Questo argomento deve ritornare al centro della proposta politica e istituzionale dell’Isola.
Gli aspetti più negativi - secondo il segretario del sindacato - riguardano gli edifici e l’insieme delle strutture scolastiche. Più del 50% sono stati costruiti da più di 40 anni, i laboratori sono del tutto inadeguati, mentre le barriere architettoniche non sono state eliminate in più del 70% delle strutture. Altri deficit sono un' inadeguata valorizzazione degli insegnanti e i rilevanti livelli di insuccessi presenti nelle scuole sarde. La dispersione raggiunge il 27% nelle secondarie a Cagliari, oltre 7% nelle primarie a Oristano, mentre nel Nuorese nelle superiori arriva al 25%.
Della scuola ci si interessa, solo in concomitanza con i tagli, che annualmente i diversi governi operano sul sistema scolastico regionale - rimarca Medde -. Insieme all’emergenza industriale, produttiva e del lavoro è venuto il momento di dare centralità anche ai problemi dell’istruzione e della formazione. E dalla fine degli anni 80 - prosegue - che le istituzioni e la Regione non predispongono uno studio accurato della realtà scolastica e formativa dell’Isola, e non si da conto degli esiti e delle ingenti risorse investite in progetti spesso fallimentari e rigu'ardanti gli ultimi vent’anni.
In Sardegna abbiamo esempi eccellenti di impegno docente, di ottime sperimentazioni didattiche e di giovani che vogliono mettere in campo la propria personale scommessa di vita e le proprie capacità. Il sindacato - conclude il suo segreatrio - è pronto a fare la sua parte perché, insieme al lavoro, la scuola e la formazione diventino centrali nella programmazione dello sviluppo dell’Isola. Queste valutazioni si uniscono alle proposte presentate e rese pubbliche da tempo sia dalla Cisl Scuola che dal Dipartimento Scuola della Cisl Sarda, anche in questi giorni mentre si discute il disegno di legge sulla formazione ed il diritto allo studio, sul quale unitariamente si stanno chiedendo profonde modifiche.
Foto d'archivio
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