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S.A.
9 luglio 2010
1097 cattedre tagliate: «Regione assente»
Pesante critica di Cgil, Cisl e Uil sulla manovra correttiva della Regione e i tagli alla scuola. I sindacati annunciano azioni di protesta

CAGLIARI - «L’assestamento di bilancio predisposto dalla Giunta regionale rappresenta l’ultimo colpo inferto dalle istituzioni alla Scuola sarda. Il più pericoloso, perché sicuramente meno prevedibile che proprio la Regione contribuisca con i suoi tagli a peggiorare lo stato della scuola sarda alla vigilia di un anno scolastico 2010-2011 che si annuncia particolarmente travagliato e difficile».
Pesante critica di Cgil, Cisl e Uil sulla manovra correttiva della Regione e i tagli alla scuola. «Nell’annuale vicenda scolastica che puntualmente trasforma i mesi di maggio e giugno nell’annuncio, da parte del Miur, di razionalizzazioni, accorpamenti e fine del turn over per docenti e personale Ata, l’Assessorato regionale della Pubblica Istruzione ha fatto da spettatore» commentano dalle associazioni di lavoratori.
«Dalla Regione non è partita, infatti, nessuna azione di contrasto per impedire la soppressione di 1097 cattedre; nessuna iniziativa politica per la stabilizzazione dei precari; nessun provvedimento per migliorare e potenziare l’offerta formativa. Un fragoroso silenzio che si aggiunge al mancato avvio, da parte dell’Assessorato del Lavoro, delle attività formative per disoccupati e migliaia di cassintegrati, condizione indispensabile per non far decadere il requisito della mobilità in deroga sovvenzionata dalla Regione stessa, e dei piani formativi 2008-209 e 2009-2010 sempre annunziati ma ancora fantasma».
«I nuovi tagli che l’assestamento di bilancio 2010 prepara per la scuola sarda sono destinati fatalmente a incidere negativamente sul sistema regionale dell’istruzione e della formazione da anni bisognoso di interventi per migliorare qualità dell’insegnamento, frenare la dispersione scolastica, portare allo standard UE il livello culturale della scuola sarda. Le segreterie regionali Cgil, Cisl e Uil e le segreterie regionali di categoria in carenza di adeguate risposte dalla Giunta regionale intraprenderanno nuove iniziative di protesta».
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