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Red
31 agosto 2010
Scuola: Zedda attacca in Regione
«La Sardegna è messa a dura prova dalla crisi economica e produttiva e dal progressivo taglio dei posti di lavoro dei servizi pubblici»

CAGLIARI - «Mentre la maggioranza gioca al toto-assessore e il Pdl cerca una soluzione alla sua crisi interna e le ambizioni dei singoli esponenti del centrodestra candidati a funzioni di governo o direzione politica assorbono quotidianamente e interamente ogni loro attenzione, la Sardegna è messa a dura prova dalla crisi economica e produttiva e dal progressivo taglio dei posti di lavoro dei servizi pubblici». Così il consigliere regionale Massimo Zedda, vice presidente della commissione Cultura sulla situazione dei precari della scuola.
«In questo quadro, anche la difficile situazione dei precari della scuola sembra destinata ad inserirsinella palude delle cause perse del lavoro, per colpevole distrazione della Regione. I tagli al personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario sono l'ennesima profonda ferita inferta al mondo dell'istruzione - attacca Zedda - in una regione come la nostra dove lo spopolamento delle zone interne rischia di cancellare il diritto allo studio nei piccoli centri, se permangono standard di servizio pensati per le grandi città del nord e centro Italia».
«Nel vuoto sono cadute, perché nel vuoto sono state depositate: questo esecutivo sembra aver esaurito ogni funzione - prosegue - se non quella di rimescolare le carte al proprio interno. Non per rilanciare un'azione di governo seria, efficace, in grado di arginare lo stato di crisi dell'Isola, piuttosto per sanare quella insanabile malcelata crisi che sta logorando i partiti della coalizione. La nuova giunta da luglio si è spostata ad agosto. Ora è prevista in settembre, forse bisognerà aspettare il Natale». «La scuola, per gli obiettivi che si pone e per coloro che ogni giorno ci lavorano, affinché siano raggiunti, va difesa senza esitazioni. Dal Governo centrale, ma anche da un Governo regionale in fase di smantellamento e incapace di infliggersi una svolta per il bene della Sardegna».
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