Gli aumenti Tarsu dal 2010 non hanno lasciato indifferenti le tasche delle famiglie algheresi. Proteste quotidiane con numerose lamentele in redazione. Salta lo sgravio nelle campagne e schizza la tassa. +30 la media in città
ALGHERO - Erano stati annunciati da Alguer.it lo scorso 14 gennaio e sono confermati giorno dopo giorno dalle lamentele dei cittadini: gli aumenti
Tarsu non hanno lasciato indifferenti le tasche delle famiglie algheresi. Costi lievitati di circa il 30% per gli immobili di civile abitazione, le pertinenze e le attività commerciali, e fino all'80% per le zone rurali.
Proteste quotidiane ad Alguer.it. «Nemmeno comuni puliti dalla mattina alla sera pagano come noi che siamo costretti a vivere in una città sporca, con i cassonetti che non vengono mai lavati e sono perennemente maleodoranti», scrive un lettore al Quotidiano di Alghero. «Dove noi cittadini - prosegue - nonostante paghiamo profumatamente non abbiamo diritto nemmeno alle buste per la raccolta dei rifiuti. O meglio vengono date ma una volta all'anno e solo quelle per l'umido e per la plastica, e con un numero pari alla copertura di nemmeno 6 mesi di raccolte».
Bastonata agro +80%. Il 30%, tuttavia, è poca cosa se confrontata agli abitanti dell’agro che all’inizio di quest’anno hanno ricevuto un vero salasso nella cartella Tarsu. Ben l’81% del rincaro dal 2009 al 2010 che dipenderebbe dall’eliminazione degli sgravi per le aree di campagna, parificate a quelle urbane nella raccolta rifiuti (
prospetto 2009 e 2010 allegato). Un esempio di come, quando lo Stato può elargire di meno, deve correre ai ripari l’amministrazione comunale per recuperare le risorse. A onor del vero, la tassazione per la spazzatura è rimasta invariata per il triennio 2007/08/09: ma questo non può certamente consolare le famiglie algheresi che non avevano preventivato, ne gli era stato annunciato, un aumento di tale portata.
Partito Democratico. La politica di rincari non convince il primo partito di Opposizione, il Pd, che con il suo segretario cittadino Mario Salis si domanda: «se c’è qualcuno che si chieda, quale sia lo stato di disagio dei cittadini. In modo particolare dei pensionati e dei disoccupati in costante crescita, senza poi dimenticare il drammatico record di disoccupazione giovanile della Sardegna, quando si vedono recapitare i bollettini di pagamento della Tarsu aumentati di oltre il 30 percento? Che cosa fa l'Amministrazione comunale per fare risparmiare alla collettività gli oltre seicentomila euro derivanti da un'adeguata raccolta differenziata? Che cosa si sta mettendo in campo per combattere l'evasione i cui costi che poi ricadranno totalmente a carico dei cittadini onesti?».
Sinistra Ecologia e Libertà. - Non solo il Pd sul piede di guerra, ma anche Sel che aveva già bacchettato Giunta e Sindaco sull'argomento: «E’ solo di qualche mese fa - dicono Balbina e compagni - la dichiarazione soddisfatta del sindaco Tedde circa i risultati della campagna pubblicitaria lanciata dall’Amministrazione Comunale per incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti in città. Oggi dobbiamo purtroppo registrare solo l’aumento delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, in particolare per famiglie e attività commerciali, che è una diretta conseguenza del mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati, fermi ben sotto la soglia del 40percento».
Comitato Sant'Agostino. Nella questione interviene anche un intero Comitato, quello di Sant'Agostino, uno dei rioni popolari storici della città. Non è il tributo in sé che contestiamo, - dicono i rappresentanti dei residenti - ma il suo aumento improvviso, dopo che gli importi si erano stabilizzati su cifre rimaste inalterate anche nel momento di affidamento dell’appalto attualmente in vigore, e le prospettive di un taglio consistente dovuto al perfezionamento della raccolta differenziata. Evidentemente c’è qualcosa che stride con la logica delle cose: da una parte, un contratto di appalto «che non garantisce più le obiettive esigenze del contraente»; dall'altra, un aumento della raccolta indifferenziata (che farebbe lieviatre i costi) «e dunque il fallimento di un progetto».
Abbanoa. Come se non bastasse ci si mette anche Abbanoa a “scordarsi” per anni le bollette sul consumo dell'acqua, per poi rimediare con cartelle salatissime che tengono conto di più annualità tutte insieme. A proposito è stata presentata una interpellanza in Consiglio Regionale, primo firmatario Carlo Sechi, che chiede al gestore del servizio idrico (Abbanoa, appunto, ma di cui la Regione è l’azionista principale ndr) «di procedere alla lettura periodica dei contatori e alla verifica dei consumi, con l’accertamento immediato di eventuali eccessi o perdite, tali da evitare il pagamento di somme elevate in un'unica soluzione, o rateizzazioni troppo onerose». Chi vivrà vedrà; e nel frattempo pagherà.
Nella foto: alcuni assessori comunali in Consiglio