|
Red
11 marzo 2011
«Piano scolastico regionale: tagliati 1330 posti»
Queste le tabelle ufficiose diffuse dalle organizzazioni sindacali. Dettagliata interrogazione presentata a cagliari dal partito democratico, primo firmatario Antonio Solinas

CAGLIARI - «Sono veramente sconfortanti, inaccettabili e insostenibili le previsioni contenute nel Piano di dimensionamento della rete scolastica approvato recentemente dalla Giunta regionale e che determinano un taglio, per l’anno scolastico 2011-2012, di 670 posti docenti e 650 posti Ata». Lo affermano i Consiglieri Regionali del Pd Antonio Solinas, Giuseppe Cuccu, Valerio Meloni, Francesca Barracciu e il Capogruppo Mario Bruno, in una interpellanza diretta al Presidente della Regione e all’Assessore all’Istruzione ai quali si fa presente che nonostante le assicurazioni da parte della Giunta regionale le tabelle ufficiose diffuse dalle organizzazioni sindacali riportano la cancellazione di circa 1330 posti di lavoro che vanno ad aggravare un sistema scolastico caratterizzato da fortissime criticità, prima fra tutte il persistente elevato tasso di dispersione scolastica.
«La riduzione dell’organico – afferma il primo firmatario dell’interpellanza , Antonio Solinas – avviene nella percentuale del 3,53%, la sesta percentuale più negativa in Italia, e dell’8% per quanto riguarda il personale Ata. Vogliamo comprendere il perché dal momento che si prevede una riduzione degli alunni dello 0,63%. Nel contempo vogliamo soprattutto evidenziare che i tagli colpiranno il personale precario al quale verrà drasticamente tolta la prospettiva di immissione in ruolo nonostante tra pensionamenti e posti vacanti c’è l’opportunità di circa 2500 posti per docenti e personale Ata».
«Chiediamo dunque al Presidente della Regione e all’Assessore all’Istruzione innanzitutto il rispetto degli indirizzi contenuti nell’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale lo scorso novembre che tra l’altro impegnava la Regione ad aprire una forte vertenza con il Governo nazionale perché si giunga alla predisposizione di specifiche norme di attuazione in materia di istruzione». «Inoltre - continuano gli onorevoli - chiediamo perentoriamente quali siano le iniziative che la Giunta regionale intende adottare sia per arginare questo devastante assalto all’istruzione pubblica in Sardegna, difendendo la specificità dell’isola e facendo valere le prerogative della nostra autonomia, sia per limitare al massimo gli effetti derivanti dalla riforma Gelmini che già negli anni passati ha pesantemente colpito la scuola sarda senza tener conto della particolare situazione geografica, economica e sociale della nostra regione».
|