Antonio Sini
31 marzo 2005
Sandro Fiorentino, personaggio sportivo della settimana
L’allenatore che ha fatto parlare di se ad Imperia protegge il suo ragazzo: «Non parliamo di campione, è troppo presto, parliamo di possibilità, anche se i risultati parlano da soli»

ALGHERO - Sandro Fiorentino, da poco più di sei mesi allenatore di nuoto del Green Sporting Alghero, ha già conseguito risultati prestigiosi. L’uomo di punta, Lorenzo Munzlinger, è campione d’Italia di categoria nei 100 farfalla e terzo assoluto nei 200 stile libero e nei 200 farfalla. Altri giovani sono seguiti dal tecnico, con meticolosa attenzione. Sono i vari Caredda, D’Angelo, Fiorino, Sirigu, Scognamillo, Ledda, Ortu, Simula, Macciotta. Lo troviamo in piscina, mentre lavora. Un uomo alla mano, dal gran tatto e dall’indiscutibile intuito, le sue parole sono pensate e pesate: bandito il termine campione.
Sandro Fiorentino da quanto tempo è ad Alghero?
«Sono arrivato ai primi d’Ottobre, è stata una scelta, dopo aver abbandonato il nuoto per 7 anni, ho ripreso molto volentieri. I ragazzi mi hanno accolto bene, altrettanto devo dire io di loro. Ho trovato una situazione molto positiva per quanto riguarda il loro rapporto con lo sport e il nuoto in particolare. Abbiamo lavorato non tantissimo in questi mesi, perché è un periodo di conoscenza reciproca, ma quello che abbiamo fatto ha dato ottimi risultati, visto che siamo andati avanti parallelamente».
L’esplosione di Lorenzo Munzlinger, ne hanno parlano tutti, per lei è stata una novità o c’erano già i presupposti?
«C’erano i presupposti. Come ho accennato l’ho trovato che stava già molto bene in acqua, ben messo anche dal punto di vista psicologico. Fra l’altro è un ragazzo molto simpatico, tranquillo e senza grossi problemi personali. Lavora molto bene, con allegria, che è una cosa molto importante, perché spesso ci sono dei ragazzi che lavorano anche benissimo, ma sentono troppo il peso del lavoro nel comportamento»
Lorenzo sente il “peso” del traguardo raggiunto?
«Penso di si, ma siamo molto sereni entrambi, nel senso che è solo l’inizio e speriamo che porti a qualcosa d’importante, anche se quello raggiunto è un obiettivo importante data l’età. Si spera di andare avanti sulla stesso binario»
Essere arrivati così in alto e così in fretta, alludiamo a Munzlinger, cosa può provocare in un ragazzo, un effetto positivo o un effetto frenata?
«Dipende moltissimo dal carattere e dall’educazione del ragazzo, dalla risposta del ragazzo e della Società stessa. Il risultato ottenuto, data l’età, è il massimo preventivabile, però va preso con molta attenzione, nessuno si deve esaltare, il ragazzo è contento, io sono contentissimo, ma non parliamo di campioni, è troppo presto. Parliamo di possibilità, anche se i risultati parlano da soli»
Come si gestisce un ragazzo che ha conseguito un risultato così positivo?
«Il ragazzo va gestito in modo tale che riconosca il risultato, ma non facendone un obiettivo che rimanga per sempre fisso. C’è bisogno di spostare gli obiettivi d’anno in anno, pensando e sperando di arrivare a traguardi internazionali, favorevoli ovviamente. Tutto dipende dallo sviluppo fisico e psichico del ragazzo. Per quello tecnico e psichico non ho dubbi, risponde bene: ha un ottimo carattere, si lavora benissimo insieme. Lo sviluppo fisico però non dipende completamente da noi, la crescita è fisiologica»
Nell’immediato cosa vi aspetta?
«Ci sono in vista i campionati Italiani estivi in vasca lunga, a fine Luglio. Ma c’è un problema perché noi non abbiamo vasca da 50 metri. Con la vasca da 25 metri l’allenamento si differenzia. Altro problema sarà la vasca all’aperto, dove c’è ossigenazione maggiore, quindi risposte fisiologiche diverse. Riusciremmo a superare questi problemi facendo qualche raduno collegiale, e gare in vasca da 50 metri. Speriamo nel mentre che apra la piscina di Sassari e di Cagliari, almeno per fare qualche allenamento»
Sandro Fiorentino è un allenatore sereno, non esaltato dai recenti successi ai campionati Italiani d’Imperia. E’ proiettato nel futuro, tenendo ben presente la gestione dei giovani, conscio di avere fra le mani più di una “promessa” che però si deve confermare, superando ostacoli che non sono legati solo alla crescita tecnica, ma che deve riuscire a superare difficoltà ambientali oggettive: l’adattamento alla piscina da 50 metri che ad Alghero manca. Ironia del caso: abbiamo tecnici e campioni in erba, manca il terreno d’allenamento, la vasca. Un vero peccato!
Nella foto: Sandro Fiorentino
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