S.A.
14:47
Sardegna avvia iter legge sul fine vita
Stamane la prima seduta della commissione sanità che ha iniziato a esaminare il testo di legge sul fine vita. Le dichiarazioni del consigliere regionale Valdo Di Nolfo

CAGLIARI - «Con l’avvio dell’iter di approvazione della proposta di legge "Liberi Subito" sul suicidio medicalmente assistito, la Regione Sardegna compie un atto di grande civiltà e coraggio politico, ponendosi all’avanguardia nel panorama nazionale sul delicato tema del fine vita. In un contesto normativo ancora lacunoso a livello statale, la Sardegna sceglie di dare voce al diritto all’autodeterminazione e alla dignità delle persone affette da patologie irreversibili, introducendo un percorso chiaro, gratuito e regolato per l’accesso al suicidio medicalmente assistito. È un segnale forte di attenzione ai diritti individuali, frutto della sensibilità delle forze che governano la Regione Sardegna, che restituisce centralità alla persona e apre una nuova stagione di diritti nel segno dell’umanità e della responsabilità politica». Così il consigliere regionale Valdo Di Nolfo in chiusura stamane della prima seduta della commissione sanità che ha iniziato a esaminare il testo di legge sul fine vita. A conclusione dei lavori della commissione il testo sarà poi discusso e votato in aula per l’approvazione definitiva.
«Sono profondamente orgoglioso per questo storico passo avanti che pone la Sardegna tra le prime regioni in Italia a trattare un tema così complesso, delicato e attuale come il fine vita» dichiara l’onorevole regionale Valdo Di Nolfo, attivista politico già impegnato sul tema: «Tutto questo nel palese vuoto normativo nazionale e mentre il Governo Meloni impugna la legge sul fine vita della Regione Toscana, dimostrando ancora una volta tutta la propria intolleranza verso i diritti di tutte e tutti. Il tentativo sistematico della Premier di limitarli ci pone davanti al dovere di normare un tema di civiltà come questo. Questa legge la dobbiamo a chi ha sofferto e a chi non ha potuto scegliere, con l'obiettivo di restituire dignità, libertà ed equità a chi si trova in situazioni di sofferenza insostenibile». Di Nolfo in commissione ha ricordato il caso emblematico di Giovanni Nuvoli, agente di commercio algherese malato di SLA, che nel 2007 non potè ricorrere al suicidio assistito e che si è dovuto lasciare morire di stenti, fame e sete pur di porre fine a un accanimento terapeutico che lui stesso definiva un’«inutile tortura»: «L'approvazione della legge "Liberi Subito" è un dovere verso lui, la sua famiglia e tutte le persone che hanno vissuto simili sofferenze. Voglio ringraziare l'Associazione Luca Coscioni per l'instancabile impegno profuso: senza di loro la proposta di legge non sarebbe stata possibile».
Nella foto: Di Nolfo con, da sinistra, Maddalena Soro (vedova di Giovanni Nuvoli) e Marco Cappato (Associazione Luca Coscioni)
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