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Red 4 febbraio 2012
«Il Liceo Manno non si tocca»
I consiglieri regionali del territorio rivendicano l’unione del Liceo Artistico con il Liceo Classico e Liceo Linguistico G.Manno di Alghero, opponendosi al Piano di dimensionamento elaborato dalla Provincia di Sassari
«Il Liceo Manno non si tocca»

ALGHERO - Lo scorso anno l’Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione Sergio Milia ha riconosciuto le legittime istanze provenienti dal mondo della scuola, dal Consiglio Comunale di Alghero e dai consiglieri regionali Carlo Sechi, Mario Bruno, Pietro Fois, che con un documento unitario rivendicarono l’autonomia scolastica della scuola algherese. A maggior ragione si chiede oggi conferma delle decisioni prese a suo tempo, considerato il successo del nuovo Liceo Artistico che ha visto l’incremento di due prime classi.

Così i consiglieri regionali del territorio, Mario Bruno. Pietrino Fois e Carlo Sechi, rivendicano «l’unione del Liceo Artistico con il Liceo Classico e Liceo Linguistico G.Manno di Alghero, come richiesto dalle famiglie, dagli operatori scolastici e dagli amministratori algheresi». Il Piano di dimensionamento della rete scolastica elaborato dalla Provincia di Sassari propone invece l’aggregazione del Liceo “Manno” al Liceo scientifico “Fermi” di Alghero - sottolineano gli onorevoli, che precisano - diciamolo senza infingimenti: «non si tratta di perdere, per la nostra città, soltanto un Dirigente scolastico ed un Direttore amministrativo; qualche Collaboratore scolastico, qualche Assistente amministrativo e qualche Insegnante».

«Si perde l’identità storica di una scuola che, in diverse tipologie di studi, vive dal 1883 ed ha rappresentato nel tempo, e rappresenta sicuramente ancora oggi, un punto di riferimento culturale ed istituzionale importante e imprescindibile per Alghero». Si dice: accorpando il “Manno” (con i suoi indirizzi classico, linguistico e artistico) col “Fermi” nulla cambia per gli studenti e le loro famiglie, rimanendo comunque a loro disposizione sia l’edificio che gli attuali indirizzi di studio.

Non è così ed è la storia che lo dice - sottolineano Bruno, Fois e Sechi - gli Istituti accorpati muoiono. Quando li si accorpa si condanna coscientemente la scuola accorpata ad una lenta ma inarrestabile agonia.
Si dice: ma è la legge che lo vuole. «Il “Manno” non ha i 600 alunni minimi richiesti dal legislatore per mantenerne l’autonomia. Summum ius, summa iniuria: il dato numerico, qualora fosse assunto come unico riferimento e criterio per il mantenimento o la soppressione di un’autonomia scolastica, creerebbe situazioni di ingiustizia di fatto, per cui giustamente lo stesso legislatore ammette e prevede deroghe al numero minimo, affidandone la valutazione alla decisionalità politica.
Si chiede con forza il mantenimento dell’autonomia del “Manno” in deroga».

Nella foto: Mario Bruno, Carlo Sechi, Pietrino Fois
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