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S.A. 24 febbraio 2012
Mense scolastiche, è mazzata
Casula pronto al confronto
La decisione è stata presa con una delibera prefettizia che farà scattare rincari a partire dal 20 marzo che andranno dal 33 al 66% a seconda delle fasce di reddito e dei figli per nucleo. Un coordinamento di genitori e rappresentanti scolastici si incontrerà lunedì 27 febbraio
Mense scolastiche, è mazzata. Casula pronto al confronto

ALGHERO - Tasse, bollette, carburanti, tutto aumenta, ma sbaglia chi pensa di chiudere la lista del caro prezzi del 2012. A lievitare nel budget delle famiglie algheresi - quelle con figli perlomeno - sono anche i costi della mensa scolastica. Il Comune non ce la farebbe più a sostenere le spese e qualche segnale di allarme c'era stato prima di Natale. La decisione è stata presa con una delibera prefettizia che giustifica le novità con «l'incremento significativo del numero degli utenti», e dunque, del numero dei pasti. In media l'amministrazione comunale contribuiva con 3 euro (su 5) per ciascuno, equilibri che andranno a mutare con i nuovi tariffari.

La comunicazione è stata spiegata ai genitori con una locandina affissa negli istituti algheresi, completa di nuove tariffe regolate a seconda del reddito Isee. Un coordinamento sta nascendo tra i genitori dei diversi plessi che si incontrerà lunedì 27 febbraio alle 19 all'Asilo Sella per decidere il da farsi, non sono escluse iniziative di protesta. I rincari scatteranno a partire dal 20 marzo e andranno dal 33 al 66% a seconda delle fasce di reddito e dei figli per nucleo. Gli unici a non essere modificati sono i reddito più bassi - fino a 7.500 euro annui - che restano a 15 euro per un figlio (26 e 33 euro rispettivamente per due e tre); gli altri scaloni, invece, salgono vistosamente.

Tanto che aumenta di 10 euro nelle fasce fino a 12.500 (da 20 euro passa a 30) e 17mila (da 30 passa a 40), con la novità di introdurre un nuovo parametro oltre i 17mila da ben 50 euro. E aumenti ancora più cospicui sono previsti per chi di figli ne ha più d'uno. Se poi si considera che i costi fanno riferimento a un carnet da 10 pasti e abitualmente gli studenti ne consumano più di venti al mese, lo sforzo in famiglia si raddoppia o si triplica in quelle numerose. Di questi tempi, una stangata non facile da digerire, per restare in tema.

La nota del Commissario Casula. «Le modifiche alle tariffe, dopo sette anni di prezzo invariato, si sono rese necessarie a causa dell’impellente necessità di compensare ai tagli effettuati dalle manovre del governo centrale che in questi ultimi mesi si sono susseguite e che hanno drasticamente ridotto i trasferimenti statali agli enti locali. L’alternativa sarebbe stata la chiusura del servizio». Lo rende noto una nota del Commissario Ing. Michele Casula, che in ogni caso ha dichiarato la propria disponibilità ad un confronto.

Foto d'archivio
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