A rischio i servizi per gli studenti disabili. I fondi non sono sufficienti per il prossimo anno scolastico. Nel video l´assessore provinciale all´Istruzione, Rosario Musmeci
SASSARI - «Se non si interviene subito il rischio per il prossimo anno scolastico è il blocco dei servizi per gli studenti disabili»: è lo scenario descritto dall'assessore provinciale all'Istruzione, Rosario Musmeci, durante una conferenza stampa convocata questa mattina per fare il punto della situazione sui servizi di supporto agli studenti disabili della scuola secondaria superiore nel territorio provinciale. «Nell'ultimo anno la Provincia ha impegnato risorse pari a 800mila euro a fronte di un intervento della Regione di 400mila e della totale assenza di interventi da parte dello stato negli ultimi due anni».
A confermarlo i dati presentati durante l'incontro: a fronte di un aumento negli ultimi cinque anni dei fondi stanziati dalla Provincia, i finanziamenti regionali sono rimasti pressoché stabili nonostante l'incremento della domanda. «E' un trend disarmante: nel 2008/2009, quando è il servizio è stato garantito dai sistemi provinciali, avevamo un'incidenza e impegno nel bilancio di 200 mila euro e servivamo 67 ragazzi. Oggi i ragazzi sono 137 e l'impegno è molto più alto» ha continuato l'assessore. Un problema, che come sottolineato in conferenza stampa, riguarda anche le altre province sarde e incide sul diritto allo studio degli studenti disabili. Il finanziamento regionale, è emerso nell'incontro, è peraltro ripartito tra le province non in maniera proporzionale ai costi sostenuti ma in ragione del numero complessivo degli studenti disabili certificati, non corrispondente a quelli aventi diritto a fruire dei servizi.
A questo va aggiunto il taglio alle entrate provinciali: «Le casse della provincia sono impotenti. Abbiamo denunciato questi problemi anche al presidente della Regione e all'assessore Sergio Milia» ha detto il presidente della Provincia Alessandra Giudici. «Se non si trovano soluzioni crediamo che l'inizio dell'anno scolastico sarà difficile». Un'emergenza anche sul fronte occupazionale: nell'ultimo anno scolastico sono stati impiegati 33 operatori per l'assistenza di base, 25 educatori e 3 coordinatori. «La Regione deve farsi carico del problema e garantire il costo del servizio. E' necessario inoltre emanare linee guida regionali che permettano a ciascun ragazzo di avere un servizio di qualità» ha concluso Musmeci.