Al via in questi giorni “lezioni” di sardo e italiano per in diverse scuole elementari della provincia
SASSARI - Dalle ricerche della professoressa Antonella Sorace, è emerso che i piccoli bilingui apprenderanno le lingue con più facilità, avranno maggiore sensibilità ai suoni e un importante sviluppo delle capacità intellettive rispetto ai loro coetanei monolingui. In Sardegna, grazie a “Bilinguismu creschet”, il metodo sarà applicato partendo dalle scuole materne, sfruttando il sardo e l’italiano. La lingua sarda dunque inizierà ad affiancare l’italiano sin dai primi giorni di scuola. Al via, negli istituti comprensivi di 35 comuni della provincia di Sassari, i progetti “Bilinguismu creschet”, finanziato dalla Regione Sardegna al Comune di Villanova Monteleone, capofila del progetto, e organizzato nella provincia turritana dall’Istituto di Studi e Ricerche “Camillo Bellieni” di Sassari. Dai primi di ottobre saranno coinvolti circa 1400 bambini dai 2 ai 6 anni, insieme ai genitori, gli insegnanti e tutti coloro che vivono a contatto con i più piccoli.
«Sono tanti i benefici psicologici per i bambini che crescono in un ambiente bilingue e tanti anche i vantaggi cognitivi e culturali derivanti dall’uso di più lingue contemporaneamente»>>. Risultati importanti, frutto delle ricerche condotte dalla professoressa Antonella Sorace, docente di Linguistica Acquisizionale dell’Università di Edimburgo e fondatrice di Bilingualism Matters, movimento di informazione sul bilinguismo. Per esempio, è ormai provato che il bambino bilingue avrà più facilità nell’apprendere altri idiomi (inglese, francese etc…), svilupperà una maggiore sensibilità ai suoni e, in generale, avrà capacità intellettive superiori rispetto a un suo coetaneo monolingue.
«Dai primi giorni di ottobre – ha annunciato la presidente dell’Istituto Bellieni Maria Doloretta Lai - le responsabili del progetto incontreranno i bambini delle scuole materne. A loro consegneranno alcune brochure con storie raccontate in sardo». Piccoli opuscoli, con immagini e parole tratte dai cartoni animati,: i genitori leggeranno loro le storie, ovviamente in sardo e i piccoli saranno chiamati a realizzare piccoli disegni su ciò che hanno potuto capire. La lingua sarda sarà scritta secondo i canoni della Lsc, Limba Sarda Comuna, approvata dalla giunta regionale il 18 aprile del 2006 (deliberazione numero 16/14) e leggibile secondo le parlate e inflessioni locali di ciascun paese. Perché il progetto abbia successo, sarà fondamentale il contributo dei genitori, maestre ed educatori. Fondamentale anche l’apporto delle amministrazioni comunali: «Questo progetto – ha spiegato ancora Lai – è stato reso possibile grazie alla volontà delle amministrazioni comunali e al loro desiderio di valorizzare la lingua sarda».
I comuni. Con Villanova Monteleone, comune capofila del progetto, ci saranno anche Bonorva, Cossoine, Mara, Olmedo, Padria, Pozzomaggiore, Putifigari, Romana, Monteleone Rocca Doria, Semestene, Ploaghe, Cargeghe, Ossi, Uri, Usini, Bono, Anela, Bultei, Burgos, Esporlatu, Bottida, Illorai, Nulvi, Bulzi, Laerru, Martis, Sennori, Borutta, Ardara, Ittireddu, Mores, Nughedu San Nicolò, Pattada e Tula. A questi si sono aggiunti Thiesi, Giave Torralba e Cheremule in quanto già coordinati dall’Istituto Bellieni nelle attività dello sportello linguistico.