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Mariangela Pala 9 dicembre 2013
Mass media e giovani, dibattito a Porto Torres
«Ordine e disordine nella comunicazione delle nuove generazioni», incontro-dibattito che avrà luogo nell’auditorium di via Bernini dell’istituto Paglietti, martedì 10 dicembre alle ore 11.30
Mass media e giovani, dibattito a Porto Torres

«Ordine e disordine nella comunicazione delle nuove generazioni» questo il titolo dell’incontro che avrà luogo nell’auditorium di via Bernini dell’istituto Paglietti, martedì 10 dicembre alle ore 11.30. L’evento vedrà i giovani dell’istituto confrontarsi e dialogare con il Dott. Cristiano Depalmas, Assistente Capo della Polizia di Stato, psicopedagogista esperto in criminologia.

Fortemente voluta dal Dirigente dell’Istituto prof. Franco Fracchia, la lezione-dibattito verterà sulle nuove problematiche educative relative ai principali media fruiti dai giovani: TV, internet e videogiochi, le cui regole della comunicazione si sono evolute talmente in fretta da non permettere di sviluppare una pedagogia forte, lasciando i ragazzi sostanzialmente indifesi e gli adulti impotenti. Il Dott. Depalmas, aiuterà studenti e docenti ad orientarsi in una realtà che ha indistinti confini e leggi. Quali sono le dinamiche che regolano la rappresentazione del mondo espressa da questi media? Come si può gestire la globalità di Internet che sembra solo virtuale nelle sue mille interazioni, ma è anche ben reale? Vedi episodi di cyber- bullismo, adescamento o diffusione di dati sensibili on line di cui spesso i ragazzi sono vittime ma anche carnefici.

Come ci si può difendere da una TV che manca di una efficace vigilanza sui contenuti che esprime, troppo spesso finalizzati al risultato esclusivamente commerciale e che crea falsi bisogni e aspettative? Quali sono i rischi nella pratica di videogiochi senza una capacità di distinzione etica fra la finzione ludica e la realtà? L’affermazione di un pensiero pedagogico debole richiede la formazione di «teste ben fatte» sostiene Depalmas, ossia: dove gli adulti, anche quando preparati e competenti, non riescono ad essere vigilanti e guide per i giovani perché i canali di comunicazione sono realmente troppi, è necessario rendere i ragazzi quanto più possibile consapevoli e preparati a tutelarsi. La scuola, ancora una volta, prova a dar loro i mezzi per farlo.



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