Sergio Ortu
8 agosto 2003
Una storia di ordinaria indifferenza sociale
A due passi dal salotto buona della città un tossicodipendente resta sul selciato per ore nell’assoluto disinteresse dei numerosi passanti

Ci troviamo nel cuore del centro storico, in piazza civica, in una delle tante afose serate di questa torrida estate algherese. La piazza è affollata di gente sparsa tra i negozi, i locali d’intrattenimento. Tutto appare normale, nella consuetudine di una nottata all’insegna dello svago e divertimento. Nessun si accorge però che seduto su un gradino di un’attività commerciale si trova un ragazzo dell’età presumibile di vent’anni. Accovacciato sulle sue ginocchia. Tutti gli passano in maniera indifferente davanti senza rendersi conto del suo stato. Silvio, un nome di fantasia, si è da poco “fatto in vena” ossia ha assunto la sua quotidiana dose di eroina. Ha ancora il braccio, martoriato dalle iniezioni, pieno di sangue. Poco prima Silvio ancora in uno stato di semi incoscienza era entrato in un esercizio di generi alimentari dove aveva acquistato un birra e un gelato. Ecco, quei prodotti erano per terra accanto a lui, non era riuscito nemmeno a consumarli dopo essersi seduto su quel gradino l’assuefazione della droga lo aveva dirottato in un mondo lontano da quello davanti a lui . Tanto lontano quanto lo erano le persone per bene che gli transitavano davanti incuranti di ciò che stava accadendo. Forse qualcuno se ne sarà accorto ma non curante si sarà allontanato per evitare che quella storia di ordinaria disperazione e indifferenza lo impietosisse. Di tali situazioni la periferia cittadina è piena, ma proprio perché lontana dal centro non tocca più di tanto una comunità che più di ogni altro periodo dell’anno è impegnata in una frenetica lotta al divertimento e alla baldoria più lunga. Ebbene, Silvio in quel momento sembrava, in mezzo a quel trambusto del salotto buono, una presenza silenziosamente stonata, della quale nessuno si è accorto o non si è voluto accorgere. Troppo impegnati nella ricerca del divertimento e della bevanda più fresca, non c’era posto per dare una mano ad un disperato tossico alle prese con il suo quotidiano appuntamento con la droga. E così è stato che per quasi due ore quel ragazzo è rimasto accovacciato per terra in una posizione che certamente non dava fastidio, ma invece tuonava di indifferenza. Dopodiché ritornato in se ha tolto il disturbo anche se...di disturbo non si è trattato!!.
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