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5 aprile 2006
Da Palazzo Sciuti un coro unanime: Facciamo valere il nostro ruolo
Una richiesta di confronto con la Regione, quella contenuta nel documento proposto da An e approvato da tutta la sala Sciuti

SASSARI - “Sì alla razionalizzazione degli enti di gestione locale, ma a patto che si tutelino gli interessi e le istanze del territorio”. È il senso della mozione votata questa mattina all’unanimità dal consiglio provinciale di Sassari. Una richiesta di confronto con la Regione, quella contenuta nel documento proposto da An e approvato da tutta la sala Sciuti dopo che la conferenza dei capigruppo ha deciso di emendare alcune parti, e allo stesso tempo una presa d’atto delle proprie responsabilità. “Non possiamo più fare a meno di affrontare questo problema”, ha detto Antonio Doneddu per illustrare la mozione sottoscritta inizialmente anche da Ennio Ballarini e Paola Oggiano. “Facciamo valere il nostro ruolo, riappropriamoci delle competenze che in questo campo la legge affida alle amministrazioni provinciali e occupiamoci degli interessi di tutti gli abitanti della Provincia di Sassari – ha sostenuto provocatoriamente Doneddu – oppure non lamentiamoci se nessuno ci riconosce un ruolo determinante per lo sviluppo del territorio”. Una posizione in linea con quella di Andrea Pala, secondo cui “bisogna evitare lo scollamento tra Regione, Province e Comuni e per fare questo dobbiamo fare in modo che l’amministrazione provinciale svolga un’attività di mediazione che la ponga al centro delle iniziative”. Posta in questi termini, la questione ha incontrato il favore della maggioranza di piazza d’Italia. “Non dobbiamo mettere in discussione la legge, che punta a razionalizzare gli enti nel territorio per rendere efficace l’amministrazione – ha spiegato Alba Canu – ma dobbiamo metterci al lavoro, avviare il dibattito in commissione, chiarire anzitutto quale debba essere il ruolo della Provincia”. Sul fatto che la riforma andasse fatta ci sono pochi dubbi. “Che ci fosse necessità di un riordino è innegabile”, ha dichiarato Paolo Battino. “A nessuno sfugge che all’interno delle 25 Comunità montane, per esempio, si fossero create situazioni paradossali, con la presenza di Comuni costieri e l’assenza di quelli montani”, è la precisazione di Nicola Sanna. “In queste condizioni le Comunità Montane non rispondono più al loro scopo, che è quello di contribuire a superare i disagi prodotti proprio dalla natura geografica di alcuni centri abitati”, ha aggiunto Emilio Fenu. Tra l’altro “la riorganizzazione di Unioni dei Comuni e Comunità Montane è dettata anche dall’istituzione delle nuove Province, che ridisegna la mappa del tessuto amministrativo e serve per definire la distribuzione di ruoli e competenze, azzerando i consigli di amministrazione di enti considerati infruttuosi o inoperosi”, ha rincarato Carmelo Piras. Proprio in quest’ottica si deve inserire l’impegno della Provincia, alla quale, secondo Daniele Cocco, “spetta di vigilare che la riorganizzazione rispetti le reali esigenze del territorio”. Ecco perché la necessità di un atto formale “con cui si ribadisca il ruolo che rivendichiamo, chiedendo alla Regione e agli assessori competenti di confrontarsi con noi prima di procedere e non dopo”, è il monito di Toni Faedda. “Se l’obiettivo è l’interesse del territorio e l’efficienza della macchina organizzativa, il ruolo della Provincia come ente intermedio è da tenere in gran conto”, ha poi aggiunto Giannetto Satta. “Da parte nostra non c’è stata nessuna inefficienza”, ha assicurato il vicepresidente della Provincia, Franco Borghetto. “Entreremo in campo solo dopo che i Comuni, cui la legge assicura un ruolo da protagonisti, avranno fatto le loro proposte – spiega Borghetto – solo allora verranno convocati i tavoli di concertazione a livello provinciale, per i quali ci si sta già muovendo”. Intanto, ha poi concluso il vicepresidente, “Alessandra Giudici ha già avviato i contatti con l’assessore regionale Gian Valerio Sanna per discutere del ruolo che di fatto si pretende dalla nostra amministrazione e per chiedergli formalmente di incontrarci”.
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