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A.B. 4 dicembre 2014
«Niente contratti per il latte sotto 1,10euro al litro»
L´associazione regionale di categoria lancia l´allarme: «nonostante il silenzio, il prezzo del pecorino romano continua a salire»
«Niente contratti per il latte sotto 1,10euro al litro»

CAGLIARI - Il 2014 si conferma l’anno del pecorino romano, ma ancora non per il latte. Dopo lo storico sorpasso di luglio rispetto al parmigiano reggiano ed al grana padano, il prezzo del formaggio sardo sta continuando a salire. L’ultima rilevazione parla di 8,65euro al chilogrammo, (1,65euro in più rispetto ad un anno fa), confermando il trend di crescita in piena campagna vendita del prodotto della stagione scorsa.

«E’ paradossale che un momento storico per il principale prodotto del nostro comparto sia accompagnato da un silenzio assordante – è il commento del presidente regionale della “Coldiretti” Battista Cualbu - A parte noi della Coldiretti non abbiamo sentito alcun commento in merito, neppure da parte di chi lo produce. Atteggiamento diametralmente opposto a quando invece il prezzo del pecorino romano era in caduta e ci si lamentava quotidianamente chiedendo sacrifici alla base della filiera in nome del mercato». Per questo, il presidente, che definisce “carbonare” le trattative sul prezzo del latte per via della segretezza in cui si stanno svolgendo, mette in allerta i suoi colleghi pastori: «il silenzio non deve trarre in inganno. Il formaggio si vende e anche bene, il prezzo è in continuo aumento. Non firmiamo contratti per il latte sotto 1,10euro al litro. Il latte – assicura - ha già sfondato il muro dell’euro, proprio per questo si continua a non pubblicizzarlo».

«E’ il minimo che si possa pretendere – continua il direttore regionale della Coldiretti Luca Saba - non può incassare solo una parte della filiera. Il trend positivo deve esserci anche per i prezzo del latte che non può scendere sotto 1,10». Per l’ennesima volta, chiosano i massimi rappresentanti della Coldiretti sarda «invitiamo i protagonisti della filiera e la Regione a non perdere un’occasione come questa. E’ il momento giusto per programmare seriamente e stabilizzare il comparto. Lo possiamo fare con un Piano di Regolazione dell’offerta per il Pecorino romano sulla scorta dell’esempio positivo francese con il Roquefort. In pratica diciamo che tutti i segmenti della filiera debbano agire in maniera coordinata, fissando i quantitativi di Romano da produrre, inserendo di fatto un elemento stabile nella dinamica di formazione del prezzo sul mercato».

Nella foto: il presidente della Coldiretti Sardegna Battista Cualbu
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