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19 maggio 2006
Nuova Provincia: ok al bilancio
Passa l’esame del consiglio con 19 voti a favore su 25 e 6 astensioni. Neanche un voto contrario, un successo per tagliare il traguardo dell’anno esatto di Alessandra Giudici alla guida della nuova Provincia, quella senza la Gallura e con un’identità nuova da costruire, da definire anche sul piano finanziario e amministrativo

SASSARI - Bello senz’anima, come mugugna qualcuno dai banchi dell’opposizione, soddisfatto solo a metà. O solo bello, come sostiene a chiare lettere la maggioranza, che lo promuove a pieni voti. O senz’anima e basta, come rilanciano altri, ovviamente da centrodestra, che magari avrebbero voluto di più ma che si rendono conto delle difficoltà contingenti, che hanno lasciato poco margine alla creatività. O con un’anima forte e robusta, come sentenzia ancora qualcuno da centrosinistra, convinto della sua perfetta rispondenza alle linee programmatiche della giunta di governo. Certo, da qualsiasi parte lo si guardi, il Bilancio 2006 della Provincia di Sassari non è poi così male. Tanto che alla fine passa l’esame del consiglio con 19 voti a favore su 25 e 6 astensioni. Neanche un voto contrario, un successo per tagliare il traguardo dell’anno esatto di Alessandra Giudici alla guida della nuova Provincia, quella senza la Gallura e con un’identità nuova da costruire, da definire anche sul piano finanziario e amministrativo. Una maratona durata tre giorni per un risultato di grande valore politico, che permette all’amministrazione provinciale di guardare con ottimismo alla fase di approvazione del Bilancio consuntivo dello scorso anno, fissata per giugno. Un atto con cui si spera di assicurare nuova linfa all’azione progettata per il 2006 attorno a un’intensa attività di opere pubbliche. Viabilità ed edilizia scolastica la fanno da padrone nel bilancio proposto dalla giunta Giudici, bilancio che per l’assessore Franco Borghetto non è di lacrime e sangue, ma che risente molto dei tagli effettuati da Roma e da Cagliari. Alla fine del dibattito, che nell’arco delle tre mattinate è andato avanti per quasi dieci ore, l’assemblea presieduta da Enrico Piras approva all’unanimità i sei emendamenti licenziati appena lunedì scorso dalla commissione Bilancio, presieduta dal consigliere Michele Pala. Emendamenti concordati con la giunta dopo aver accertato ulteriori entrate in arrivo da Cagliari. Provvedimenti studiati apposta per irrobustire l’intervento in alcuni settori ritenuti fondamentali. Oltre alle strade e alle scuole, ci sono più soldi per i servizi sociali, l’informatizzazione e il turismo. L’iter arrivato a conclusione ieri mattina era iniziato lo scorso 3 marzo, quando la giunta aveva deliberato lo schema proposto dall’assessorato. Un processo che è durato più del previsto grazie alla proroga concessa da Roma, che ha permesso agli enti di arrivare all’approvazione finale dei bilanci previsionali entro la fine di maggio. Due mesi che sono serviti per una riflessione e una e concertazione che ha coinvolto in maniera collaborativa e costruttiva la giunta e il consiglio. E proprio lo spirito di collaborazione, che i più critici esponenti della minoranza avevano lamentato, ha permesso di arrivare a questo risultato. Perché al di là di questioni di metodo su cui si può discutere all’infinito, il testo approvato sta bene a tutti. «Non il bilancio che avevamo in mente – era stata la versione del presidente Giudici all’inizio della discussione – ma un documento che ci consente di iniziare a dare al territorio le risposte che si attende da noi». Un bilancio che risente delle ristrettezze, aveva precisato il vicepresidente Borghetto, assessore competente. «La riduzione delle entrate per le spese correnti ci ha imposto di tenere ulteriormente a bada le uscite», era stata la sua affermazione. E una volta garantite le spese fisse, come quelle per il personale e il funzionamento della struttura, si sono dovuti ridurre del 30percento i beni, i servizi e le azioni dei vari assessorati. La vera sfida, a questo punto, è proprio quella lanciata dal presidente. Alessandra Giudici rilancia il ruolo della Programmazione e punta alla «capacità della Provincia di porre il territorio al centro di un circolo virtuoso che favorisca la ricerca, lo sviluppo, lo scambio commerciale e il turismo attraverso il ricorso a nuove strategie e nuove alleanze». Un processo interno, che proceda «attraverso il coinvolgimento di un numero sempre più ampio di attori locali che vogliano interpretare un ruolo da protagonisti», e uno esterno, «che punta soprattutto alla creazione di nuovi collegamenti, nuovi contatti e nuove opportunità di scambio, sia di merci che di idee». Il modo migliore per creare le condizioni di uno sviluppo «che non può dipendere solo dall’esterno ma di cui vogliamo essere artefici».
Nella foto Alessandra Giudici
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