Mariangela Pala
17 maggio 2015
Porto Torres: Sindaci Area vasta colgono la sfida
Roberto Desini sindaco di Sennori, Antonio Diana sindaco di Stintino, Mario Bruno primo cittadino di Alghero e Nicola Sanna sindaco di Sassari insieme con Luciano Mura per una programmazione condivisa

PORTO TORRES - Area vasta e programmazione condivisa con i comuni del territorio per far ripartire lo sviluppo, sono stati i temi al centro dell'incontro pubblico, presso la sede della coalizione del centrosinistra e sovranista che sostiene la candidatura a sindaco di Luciano Mura, in cui erano presenti, ieri mattina, quattro sindaci: Roberto Desini sindaco di Sennori, Antonio Diana sindaco di Stintino, Mario Bruno primo cittadino di Alghero e Nicola Sanna sindaco di Sassari. Tutti concordi nel sottolineare che la situazione di localismo esasperato non può che essere considerato battaglia di retroguardia.
«Siamo in un momento storico e politico in cui è necessario alzare gli occhi e guardare all'orizzonte, cercando il futuro. Ma bisogna farlo tenendo ben saldi i piedi nel nostro territorio, tenendo conto soprattutto delle nostre identità comuni», così ha esordito Luciano Mura che ha spiegato come la città non sia un’isola felice e senza problemi, ma un contesto con delle situazioni che vanno affrontate e risolte, con la consapevolezza che non sempre ci sono delle soluzioni efficaci a livello puntuale, e allora è meglio ragionare in termini di soluzioni territoriali e non localistiche, per non arrivare alla diversificazione di soluzioni che possono invece avere risposte che vanno oltre il singolo Comune o il piccolo territorio.
«I sindaci del territorio hanno risposto alle nostre chiamate, a differenza di qualche altro candidato che non ha mai ricevuto risposte», ha aggiunto Mura. Una programmazione sovracomunale era già stata avviata negli anni scorsi durante l’amministrazione Mura, un progetto di sviluppo costruito con una consultazione molto ampia dei cittadini e degli stakeholder, diretto a creare delle sinergie con gli altri comuni, a partire da Alghero per arrivare a Castelsardo con un coinvolgimento di tutte le risorse umane e materiali presenti nel territorio del nord-ovest della Sardegna. «Una pianificazione che si è persa in questi cinque anni di amministrazione Scarpa - Ligas», ha detto Mura.
«La politica non può prescindere da un confronto istituzionale con gli altri soggetti del territorio. I sindaci in questa fase in cui le Province stanno scomparendo hanno una capacità di iniziativa che prima era impensabile», ha affermato Roberto Desini. La riforma degli Enti territoriali che approderà in consiglio regionale a fine giugno rappresenta, dunque, un momento cruciale: il futuro regolatore dei cittadini della Sardegna. «Questo è un momento storico in cui la sinergia tra i comuni è necessaria per individuare le esigenze di sviluppo dei territori, perché ancora non esiste un soggetto intermedio tra la Regione e gli enti comunali, e l’Unione dei comuni deve essere ancora strutturata», ha sottolineato il sindaco di Sennori.
Il percorso istituzionale che vede uniti tutti i comuni dell’Area vasta rappresenta un’opportunità per intercettare forme alternative di approvvigionamento finanziario, quali quelle rappresentate dalle risorse Ue, per la realizzazione di servizi ed infrastrutture necessarie per lo sviluppo del territorio e delle proprie comunità. Un’esigenza dovuta principalmente al pesante taglio nei trasferimenti Stato – Comuni unitamente alle rigide regole del Patto di Stabilità. «All’interno dei confini amministrativi non si chiude la ricchezza e non si risolvono i problemi della disoccupazione e del disagio sociale che invece richiedono un ragionamento d’insieme, uscendo da certi schemi, ed è per questo che sono qui», ha detto Antonio Diana che ha spiegato da vicepresidente del Parco Asinara la irrilevanza della sua nomina all’interno del direttivo, «non è importante che abbiano nominato me o altri ma la cosa rilevante e che si diano incisività alle nostre azioni per il bene dell’isola e dello sviluppo turistico di tutti i comuni», ha aggiunto il sindaco di Stintino.
Attraverso una politica di coesione tra gli enti è possibile captare finanziamenti per le infrastrutture, aiuti alle imprese, specie nel settore dell’innovazione tecnologica e per sviluppare le politiche sociali di inserimento lavorativo e pari opportunità attraverso la formazione. «La prospettiva è puntare sulla programmazione europea con un ufficio di programmazione che abbia un rapporto diretto con l’Europa e che sia in grado di raccogliere attraverso la progettualità tutte le risorse disponibili», ha dichiarato Mario Bruno. Quattro le priorità messi in evidenza dal sindaco di Alghero: i rifiuti, problema da affrontare anche con le economie di scala; la scuola come elemento di aggregazione sociale e non solo di cultura; la sanità e l’esigenza di ridisegnare i servizi della Asl; i trasporti e la continuità territoriale tra comuni.
Infine l’intervento del sindaco di Sassari, Nicola Sanna: «Le diversità sono una ricchezza, e le differenze localistiche devono essere risolte all’interno dei confini comunali ma guardando ad un contesto più ampio». Secondo il primo cittadino del capoluogo della provincia, fare sistema nell’area settentrionale dell’isola significa dire che esistono due porti nel nord Sardegna, due aereoporti, due parchi nazionali, due sistemi di produzione del turismo: della costa Smeralda e quello dei comuni del sassarese. Tutti asset fondamentali che i Comuni dell’Area vasta devono recuperare attraverso un ragionamento di insieme.
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