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S.A. 19 maggio 2015
Alberghiero in carcere: sindaco scrive alla Firino
No alla soppressione delle classi dell’Alberghiero nella casa circondariale di Alghero, il sindaco Mario Bruno chiede una revisione del provvedimento all’Ufficio Scolastico Regionale e all’assessore regionale alla Pubblica Istruzione
Alberghiero in carcere: sindaco scrive alla Firino

ALGHERO - Mario Bruno si rivolge al direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Dr. Francesco Feliziani per un intervento urgente a favore della permanenza della sezione dell’Istituto Alberghiero nella Casa circondariale di Alghero [LEGGI]. «Con preoccupazione e rammarico apprendiamo della volontà di sopprimere tale Sezione - ha scritto il sindaco di Alghero in una lettera inviata a Cagliari anche all’assessore regionale della Pubblica istruzione Claudia Firino - un provvedimento che, per scelte di carattere esclusivamente finanziario, negherebbe il diritto dei detenuti alla rieducazione, sancito anche dall’art. 27 della nostra Costituzione. Quando si tratta di persone in condizioni di difficoltà e svantaggio, e di circostanze di eccezionale valore sociale dalle indubbie ricadute positive sia per i singoli che per la collettività, credo sia doveroso riflettere con maggiore sensibilità sulle conseguenze di simili scelte».

«La Casa circondariale di Alghero - spiega Mario Bruno - ha rappresentato un modello in Sardegna, e non solo, per la presenza di una sezione dell’Ipsar, l’Istituto alberghiero cittadino, straordinario esempio di riabilitazione per tanti detenuti fin dalla sua istituzione, avvenuta quindici anni fa. La formazione professionale di qualità garantita dai corsi dell’Alberghiero ha costituito finora una reale prospettiva di reinserimento sociale, e numerosi sono stati i detenuti che, pur di cogliere questa opportunità, hanno chiesto di essere trasferiti presso il carcere di Alghero».

«Offrire una reale possibilità di emancipazione e formazione a chi è stato sottoposto a misure restrittive della libertà personale è sintomo di una società matura e inclusiva, che non lascia indietro i più deboli, e anzi si impegna per la loro reintegrazione. Per quanto premesso - aggiunge - in nome della comunità che rappresento, certo di esprimere il pensiero dei tanti operatori coinvolti, Le chiedo di voler intervenire prontamente affinché possa continuare ad esistere e ad operare con continuità, anche se a sfavore di parametri numerici che mai dovrebbero determinare la conclusione di esperienze tanto virtuose». Il sindaco di Alghero confida «nella revisione del provvedimento di chiusura che possa individuare una soluzione condivisa e garantendo in tal senso la collaborazione dell’Amministrazione algherese».

Nella foto: Mario Bruno



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