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Luigi Coppola 27 settembre 2006
Porto Torres pronta per il rigassificatore
Nel dibattito del consiglio comunale, al via un percorso istituzionale per una scelta condivisa con la popolazione del territorio
Porto Torres pronta per il rigassificatore

PORTOTORRES – Non sono mancate le sorprese, le fughe in avanti (né quelle fisiche dall’aula) di alcuni consiglieri o le prese di posizione puramente polemiche, nel dibattito svoltosi in consiglio comunale nella serata di martedì 26 a Portotorres. La discussione, richiesta dal consigliere di minoranza Ivan Cermelli (An), in seguito alle recenti note diffuse dalla stampa locale, ha avuto all’Odg la possibilità di realizzare nel territorio comunale un rigassificatore per la produzione di metano. L’argomento di complessa portata, è giunto nell’assemblea consiliare municipale dopo una serie d’incontri a vari livelli informali (politici e tecnici), che hanno visto impegnato in prima persona il sindaco nel sostenere la candidatura del centro turritano, quale potenziale sito ospitante il rinnovato polo criogenico. E’ stato proprio il primo cittadino, Luciano Mura, ad aprire e chiudere i lavori di una prima discussione in aula consiliare, utile a chiarire lo stato delle cose e valutare la consistenza di una maggioranza (non solo di governo) pienamente unanime nell’affrontare scelte così importanti per il futuro del territorio. Negli interventi dei consiglieri, alternati fra opposizione e maggioranza è emersa la comune intenzione a non schierarsi pregiudizialmente a favore o contro la presenza del rigassificatore, quanto l’esigenza di un’approfondita conoscenza della materia e delle relative cadute d’impatto: ambientali in primo luogo, considerando già l’alta criticità di un territorio a forte condizionamento industriale, che per la pericolosità dei prodotti trattati, è sottoposto alla legge Severo. Altro elemento evidentemente bipartisan, la necessità di un ampio e trasparente coinvolgimento della popolazione interessata: chiamata ad esprimersi chiaramente su una scelta di campo determinante, la cui volontà sarà sovrana nella strada da intraprendere. L’elemento sorpresa che ha caratterizzato l’incontro, ravvivando il contraddittorio anche nei toni, è stato il contributo del più giovane consigliere, il ventitreenne sardista Carlo Cossu. Questi, tirandosi fuori dal coro di chi l’aveva preceduto, ha posto una serie di quesiti relativi principalmente all’impatto ambientale dell’opera, citando autorevoli studiosi italiani contrari a questi tipi d’impianti. La nota dolente dell’intervento è stata l’affermata dissociazione da un’unanime adesione al progetto, delineata dalla maggioranza, una crepa che ha creato più di un imbarazzo allo stesso partito dei quattro mori.
Fra i vari pareri di amministratori, presunti esperti o “industrialisti convinti” (il presidente del consiglio Acaccia), la convinzione dell’intera assemblea è quella di avallare in ogni caso, la candidatura del sindaco, fermo restando il reale coinvolgimento di tutti i soggetti (a partire dai cittadini) interessati. “..E’ necessario uno sforzo per essere meno provinciali e pensare più al territorio…approfondire, studiare: costa fatica, ma bisogna essere nei processi economici del Paese..” – la chiosa finale del sindaco, certamente l’impegno più arduo per la città ed i suoi amministratori.



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