ALGHERO - E' coas in maggioranza dopo l'annuncio del
patto per riportare l'Alghero calcio di mister Giorico al Mariotti. L'uscita a gamba tesa del consigliere
Marco Colledcanchise non va giù a Christian Mulas che a testa bassa lo "schiaffeggia" pubblicamente. «Apprendiamo con sorpresa e un certo dispiacere il contenuto di un recente post pubblicato su
Facebook da un consigliere di maggioranza, che, forse per inesperienza, ha dimenticato ancora una volta l'ABC della politica e della comunicazione istituzionale: in politica si cammina con attenzione, guardando dove si mettono i piedi, e si comunica con responsabilità e rispetto».
«È doveroso rendere merito al lavoro costante e competente dell’assessore Enrico Daga, che da mesi si sta dedicando con impegno alla riqualificazione dell’impiantistica sportiva cittadina, in particolare del campo Mariotti. Il suo impegno è concreto e sotto gli occhi di tutti. Così come è altrettanto vero che anche il Sindaco Cacciotto ha mostrato grande attenzione e sensibilità sul tema, promuovendo il dialogo con le società sportive e incontrando i consiglieri Mulas e Occhioni, che si sono fatti portavoce di una legittima istanza: restituire dignità allo stadio Mariotti e a tutti gli sportivi algheresi» sottolinea il capogruppo di orizzonte Comune, portacolori del Psd'Az ad Alghero..
«L’incontro richiesto dai consiglieri Mulas e Occhioni non era un atto di propaganda, ma un momento di ascolto e proposta, volto a costruire un percorso condiviso per la rinascita di una struttura che ha fatto la storia dello sport ad Alghero. Lo stadio Mariotti rappresenta un simbolo identitario, un luogo che ha visto generazioni di atleti, società e tifosi protagonisti di momenti indimenticabili della storia calcistica cittadina. Una storia importante, che evidentemente sfugge – forse per ragioni anagrafiche - a chi oggi interviene con leggerezza e senza conoscerne davvero il valore».
«La politica, se vuole essere utile, dovrebbe valorizzare questi momenti, non sminuirli con sterili polemiche. Il giovane consigliere di maggioranza – oggi senza casacca e privo di una linea chiara – ha perso l’occasione di contribuire in maniera costruttiva, preferendo una comunicazione divisiva e autocelebrativa, lontana dallo spirito di collaborazione che dovrebbe animare chi ha a cuore il bene della città. Chiudiamo ricordando al giovane consigliere di maggioranza che le parole, da sole, non bastano. In politica, come nella vita, i veri passi lasciano impronte. E le impronte si lasciano con il lavoro, l’ascolto e il rispetto delle istituzioni e di chi si impegna ogni giorno, lontano dai riflettori» chiude Mulas.