Nicola Sanna
2 dicembre 2015
L'opinione di Nicola Sanna
Scuola e vescovo, il confronto tardivo genera mostri
Sono contento che in tempi celeri, tra la Scuola di San Donato e arcivescovo di Sassari, sia arrivato il chiarimento che nei giorni scorsi anche noi abbiamo auspicato. L'episodio avvenuto nella scuola intitolata a un santo non poteva che risolversi con l'apertura di un dialogo che deve caratterizzare l'istituzione scolastica. Certo mi sarei aspettato che quanto avvenuto fosse trattato non burocraticamente ma con un immediato confronto dirigente e vescovo.
Sarebbe stato l'unico modo per evitare un inutile clamore e non avrebbe prestato il fianco a facili speculazioni sulla scuola. Che deve essere sì laica ma, al tempo stesso, deve offrire occasioni di confronto e dare ai bambini la possibilità di conoscere e creare una coscienza. Offrire strumenti per un'analisi critica e per un arricchimento culturale. Ci saremmo aspettati quindi che fosse per prima la scuola a proporre l'incontro, così da evitare una ribalta mediatica non certo positiva. Ma ci ha pensato il vescovo.
L'amministrazione è sempre vicina, promotrice e alleata del lavoro che svolge in città la scuola di San Donato, esempio di integrazione. Una collaborazione che ha permesso di avviare progetti sperimentali, come quello portato avanti dall'associazione Talamaca con il “Fronte di liberazione dei pizzinni pizzoni”, preso a esempio nel libro di Pietro Garau Global Public Space Toolkit, sulle buone pratiche per le amministrazioni locali per la riattivazione e l’uso corretto degli spazi pubblici.
*Sindaco di Sassari
|