Red
2 ottobre 2019
Truffa il suo assistito: amministratore denunciato
Le Fiamme gialle della Seconda Compagnia di Cagliari hanno concluso un’attività d’indagine nei confronti di un amministratore di sostegno che è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per essersi indebitamente appropriato di una somma pari a 190mila euro riconducibile alla persona sottoposta a tutela e a lui affidata

CAGLIARI - Le Fiamme gialle della Seconda Compagnia di Cagliari hanno concluso un’attività d’indagine nei confronti di un amministratore di sostegno che è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per essersi indebitamente appropriato di una somma pari a 190mila euro riconducibile alla persona sottoposta a tutela e a lui affidata. Un’ultranovantenne residente a Cagliari, a causa della veneranda età, è stata posta sotto tutela ed i relativi beni sono stati affidati ad un amministratore di sostegno nominato dal Tribunale per curarne gli interessi e la gestione.
L’attività d’indagine della Finanza, scaturita da una segnalazione del Tribunale di Cagliari a seguito di controlli periodici sulla regolarità dell’amministrazione, ha puntato sull’analisi dettagliata del fascicolo della tutela e dei documenti giustificativi contenuti, concentrandosi sulle movimentazioni dei conti correnti bancari. In particolare, l’attenzione degli investigatori è ricaduta sulla vendita di un immobile di proprietà della signora effettuata dall’amministratore di sostegno, previa richiesta dello stesso ed autorizzata dal giudice tutelare.
La vendita dell’immobile si è realizzata per un importo di 190mila euro, ma la somma, dopo essere stata accreditata sul conto corrente dell’anziana, è stata dirottata, senza motivo, sul conto corrente dell’amministratore di sostegno, che se ne è illecitamente appropriato, rendendosi responsabile del reato di peculato. Il Codice civile disciplina i poteri e i doveri dell’amministratore di sostegno: la stessa normativa parifica l’amministratore di sostegno alla figura del tutore qualificandolo, pertanto, come pubblico ufficiale. Da qui il reato di peculato poi contestato in relazione alle condotte illecite rilevate.
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