L´ex patron dell´hotel Capo Caccia di Alghero, Gianni Marocchi, patteggia a 3 anni e 10 mesi nel processo per bancarotta della prestigiosa struttura alberghiera algherese
ALGHERO - A distanza di un anno e mezzo dal primo pronunciamento del
Gup, la dott.ssa Carmela Rita Serra del Tribunale di Sassari [
LEGGI], arriva la terza condanna per il presunto
crac dell'hotel Capo Caccia di Alghero. Si è chiuso con un patteggiamento a 3 anni e 10 mesi (nonostante il parere contrario del
Pm) il complesso procedimento a carico dell'ex patron della struttura alberghiera, Gianni Marocchi.
Accusato di bancarotta in concorso, Marocchi a differenza degli altri imputati - due dei quali condannati in primo grado nel 2018 col rito abbreviato e altri due a processo col rito ordinario - aveva eccepito alcune eccezioni, fino al patteggiamento delle ultime ore. Secondo le indagini della Guardia di Finanza, coordinate dal sostituto procuratore Porcheddu, i cinque avrebbero distratto, a vario titolo, gran parte del patrimonio mobiliare e immobiliare della
Capo Caccia Resort Srl e della
Roden Srl, facendolo confluire in altre società riconducibili o gestite da loro stessi.
Sempre secondo l'accusa, il presunto danno all'erario causato dalla metodica spoliazione della “
Mg Srl” (società di gestione della struttura alberghiera dichiarata ufficialmente fallita dal Tribunale di Sassari nel 2011) sarebbe di circa 15milioni di euro. Il primo blitz delle Fiamme gialle era scattato nell'agosto 2013, con il sequestro dell’hotel, di alcuni conti correnti bancari, di due appartamenti e di un capannone industriale, per un valore complessivo di circa 8milioni di euro. Per tutti gli indagati erano invece scattate differenti misure cautelari: arresti e interdizione dalle attività professionali.