CAGLIARI – Un anno per abuso d'ufficio. Questa la condanna chiesta dal pubblico ministero della Procura di Roma nei confronti di Ugo Cappellacci, nell'ambito dell'inchiesta sulla P3, relativa ad un presunto comitato d'affari segreto che puntava ad influenzare e condizionare gli organi costituzionali. Al coordinatore regionale di Forza Italia non viene comunque contestata alcuna ipotesi di reato legata all'associazione a delinquere.

Complessivamente, sono diciotto gli imputati per i quali è stata chiesta una condanna. Tra questi, spiccano l'uomo d'affari Flavio Carboni (per lui sono stati chiesti nove anni e sei mesi), l'ex giudice tributarista Pasquale Lombardi e l'imprenditore Arcangelo Martino (per entrambi, la richiesta è di otto anni e sei mesi) ed il senatore Denis Verdini (quattro anni). Tutti e quattro sono accusati di associazione per delinquere e violazione della legge Anselmi sulle società segrete.

Secondo la Procura, Carboni, Lombardi e Martino sarebbero stati i promotori del sodalizio, mentre Verdini (all'epoca coordinatore di Forza Italia) si sarebbe adoperato per il gruppo nella consapevolezza del legame tra i tre. Nella stessa inchiesta, ma al di fuori del filone sull'associazione a delinquere, figurano l'ex primo presidente della Cassazione Vincenzo Carbone (chiesti cinque anni con l'accusa di corruzione) e l'ex sottosegretario all'Economia del Governo Berlusconi Nicola Cosentino (un anno e sei mesi per diffamazione e violenza privata).

Nella foto: Ugo Cappellacci