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Red 22 dicembre 2016
Polemica a Villanova: «perdiamo contributi»
«Dopo avere restituito alla Regione il contributo per l’attività di salvamento a mare per la stagione balneare 2016 di 6.549,69euro, ora l’Amministrazione Comunale restituisce un finanziamento di circa 220mila euro destinati al recupero ambientale della Cava di Pottu Codinu», dichiarano i componenti del Gruppo Per Villanova, attaccando il sindaco Quirico Meloni
Polemica a Villanova: «perdiamo contributi»

VILLANOVA MONTELEONE - «Dopo avere restituito alla Regione il contributo per l’attività di salvamento a mare per la stagione balneare 2016 di 6.549,69euro, ora l’Amministrazione Comunale restituisce un finanziamento di circa 220mila euro destinati al recupero ambientale della Cava di Pottu Codinu», dichiarano i consiglieri comunali del Gruppo Per Villanova Bastianino Monti, Vincenzo Ligios, Salvatore Niolu e Cosetta Sanna, attaccando il sindaco Quirico Meloni. I consiglieri d'opposizione hanno visionato la Determinazione n.251 del 22 novembre del responsabile del Servizio dell’Ufficio Tecnico che ha disposto appunto la restituzione alla Regione della cifra e ritengono anche questo atto «irresponsabile e di scarsissima capacità amministrativa».

Monti, Ligios, Niolu e Sanna ricordano come l’Amministrazione Comunale di Villanova Monteleone, a settembre 2013, aveva aderito all’iniziativa inviando la richiesta all’Assessorato. Alla domanda – spiegano - doveva essere allegato il Progetto preliminare ed il documento comprovante la proprietà del Comune o la disponibilità da parte del proprietario per dieci anni dell’area interessata dall’intervento. Il Progetto preliminare prevedeva il recupero della cava dismessa di Pottu Codinu, vicino alla Necropoli Ipogeica a circa 5chilometri da Villanova Monteleone sulla strada che porta a Monteleone Rocca Doria ed a Padria, con la realizzazione nell’ex cava un belvedere con prospettiva sul lago da utilizzare per varie iniziative culturali (manifestazioni all’aperto, concerti musicali, ecc.) ed aree per la breve sosta e lo svago.

Successivamente, l’Assessorato Regionale dell’Industria aveva comunicato che tra i Comuni ammessi risultava il Comune di Villanova Monteleone con un finanziamento di 220mila euro. «Inspiegabilmente – dichiarano i consiglieri di Per Villanova - il sindaco, con nota prot. n.2856 del 6 maggio 2014, aveva comunicato alla Regione la propria indisponibilità alla esecuzione dei lavori e la rinuncia al contributo assegnato». Nonostante quella comunicazione di rinuncia, la Regione nel frattempo aveva accreditato al Comune l’intero finanziamento. Quello che stupisce agli occhi di consiglieri della minoranza è che nonostante siano trascorsi circa due anni, l’attuale Amministrazione non abbia sanato eventuali criticità per non perdere il finanziamento.

Forse quello che avrebbe fatto desistere il sindaco dall’accettare il finanziamento, secondo l'opposizione, sarebbe stata la dichiarazione che aveva a suo tempo presentato alla Regione: «Il sottoscritto Quirico Meloni, in qualità di Sindaco/legale rappresentante del Comune di Villanova Monteleone, dichiara che il Comune di Villanova Monteleone ha la piena disponibilità per uso pubblico, dell’area per una durata non inferiore a dieci anni e che non esiste oggetto obbligato al recupero ambientale». Secondo i consiglieri di minoranza, «quello che è stato dichiarato è da ritenersi non corrispondente al vero, questo è un fatto gravissimo, perché agli atti visionati, qualche giorno fa, presso l’Ufficio Tecnico non esiste nessun documento che comprovi che il legittimo proprietario abbia a suo tempo con atto scritto accettato quella proposta».

«Forse il sindaco dirà che il proprietario gli aveva promesso a parole, ma la promessa, se ciò fosse anche vero, nella Pubblica amministrazione non ha nessun valore giuridico, la disponibilità del sito, ma ciò non lo autorizzava a presentare alla Regione una dichiarazione che non corrispondeva al vero. C’è da ricordare che le precedenti Amministrazioni Comunali, pur in presenza dello stesso Bando, non avevano ritenuto opportuno inoltrare richieste di finanziamento perché avrebbero dovuto dichiarare sotto la propria responsabilità di legale rappresentante del Comune il falso circa la proprietà o la disponibilità per almeno dieci anni del terreno. Quali siano le vere motivazioni della restituzione del finanziamento i consiglieri Sanna, Ligios, Niolu e Monti le chiederanno al Sindaco in una interpellanza che presenteranno nei prossimi giorni», concludono.



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