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15 giugno 2007
G8, Bulgarelli: «Assurdo vertice a La Maddalena»
Il senatore di "Insieme con l´Unione" Mauro Bulgarelli da Alghero contro la scelta dell´isola di La Maddalena come sede del vertice dei G8

ALGHERO - «Mi sembra una scelta macabra annunciare che il vertice del G8 tornerà in Italia mentre abbiamo ancora nelle orecchie l'agghiacciante deposizione di Fournier sul massacro alla scuola Diaz». Così il senatore di "Insieme con l'Unione" Mauro Bulgarelli a proposito della scelta dell'isola di La Maddalena come sede del vertice dei G8 per il 2009. «Questi signori, che appartengono un organismo non votato da alcun parlamento, invece di organizzare i loro banchetti nelle rispettive dimore, si autoconvocano in giro per il pianeta provocando ovunque la militarizzazione dei territori prescelti per le loro passerelle, che trascorrono assediati nelle loro zone rosse. È un atto di arroganza che si ripete ogni anno -continua Bulgarelli- al quale purtroppo l'Italia ha già pagato un tributo pesantissimo, tanto che mi sembra davvero fuori luogo, proprio nei giorni in cui dal processo per i fatti del G8 di Genova ci giungono le testimonianze agghiaccianti del massacro della scuola Diaz, annunciare con due anni di anticipo che La Maddalena ospiterà il vertice nel 2009. L'Italia deve ancora riacquistare credibilità internazionale per la sospensione dello stato di diritto messa in atto durante le giornate di Genova; finché quella ferita rimarrà aperta è assurdo riconvocare il G8 nel nostro paese. Per quanto riguarda la scelta di La Maddalena -prosegue il senatore dei Verdi- mi sembra francamente incomprensibile: a parte l'impatto ambientale che un simile evento avrebbe per l'isola, sarebbe davvero grave organizzare il vertice in un luogo che, dopo essere stato per oltre cinquant'anni militarizzato, dovrebbe finalmente essere liberato, l'anno prossimo, dalla presenza delle base Usa. Viene perciò da pensare che questa scelta serva a prolungare in qualche modo la presenza americana a La Maddalena. A meno che -conclude Bulgarelli- la si consideri ormai un 'area di sacrificio nazionale', dove riversare, oltre che le scorie tossiche anche quelle politiche».
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