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A.S. 2 ottobre 2017
Dopo il pressing su Pirisi 12 consiglieri sfidano Tedde
Le minoranze (compreso Daga del Pd) chiedono la convocazione urgente del consiglio comunale di Alghero per discutere sulla "crisi politica". Arriverà probabilmente la convocazione per approvare importanti atti programmatori per i prossimi giorni, rispedendo al mittente ogni tentativo di polemica
Dopo il <i>pressing</i> su Pirisi 12 consiglieri <i>sfidano</i> Tedde

ALGHERO - Ancora polemiche, urla e "contorsioni" tra i componenti della massima assise comunale algherese. Alla base di tutto ci sono i numeri: insufficienti quelli della Maggioranza - in attesa di capire l'ufficiale collocazione di Alessandro Nasone, Mimmo Pirisi e dei gruppi che rappresentano - per portare avanti i lavori dell'Aula con serenità; altrettanto risicati quelli delle Minoranze, non in grado - fino ad oggi - di sfiduciare il Primo cittadino nonostante le stiano tentando un po tutte.

Così, in questa situazione di transizione, prosegue a rilento l'attività consiliare e si costruiscono scenari più o meno fantasiosi in preparazione delle elezioni che verranno (febbraio 2019 la scadenza naturale del mandato). Dopo la sfiducia a mezzo stampa del presidente della Commissione di Controllo e Garanzia Pirisi, capogruppo Dem [LEGGI], l'ultimo tentativo di pressing è all'indirizzo del Presidente del Consiglio, Matteo Tedde, reo a detta di dodici consiglieri - Nunzio Camerada, Enrico Daga, Roberto Ferrara, Alessandro Loi, Donatella Marino, Linda Oggiano, Michele Pais, Emiliano Piras, Maurizio Pirisi, Graziano Porcu, Monica Pulina e Maria Grazia Salaris - di non garantire l'istituzione che rappresenta.

Protocollata così, «per l’effetto del combinato disposto degli artt. 17, 21 e 26 dello statuto, nonché 34 e 42 del Regolamento del Cons. Comunale», la richiesta di convocazione urgente del Consiglio comunale, appositamente dedicato, per la discussione della crisi politica. Difficile a questo punto che la seduta possa tenersi, molto più probabile che il presidente convochi l'aula per approvare importanti atti programmatori (la data più probabile è il 9 ottobre), rispedendo al mittente ogni tentativo di polemica. Di seguito il testo integrale dei 12 consiglieri.


La grave crisi politica che ha investito la maggioranza che sostiene il sindaco Mario Bruno, per il venir meno del sostegno dei gruppi politici UDC e UPC, sta causando una illegittima e dannosa paralisi dei lavori del Consiglio comunale. Ciò rappresenta un pericoloso vulnus per la democrazia rappresentativa che trova la massima espressione proprio nella celebrazione dei Consigli comunali che costituiscono l’Organo più importante in seno ad un Comune per le attribuzioni e funzioni ad esso riservate dalla legge.
Che il Presidente del Consiglio, abdicando alla sua funzione di garante dell’Aula e delle prerogative dei Consiglieri che dovrebbe tutelare ma dimostrando di essere asservito ai voleri e agli ordini del Sindaco, che gli detta tempi e modalità di gestione del Consiglio, evita di convocare le sedute del medesimo, nonostante i numerosissimi punti iscritti all’Ordine del Giorno soprattutto su proposizione della opposizione, protocollati molto tempo addietro, perché venissero discussi in Consiglio comunale, con carattere di urgenza. Che ciò costituisce un pessimo esempio di conduzione delle Istituzioni democratiche da parte del Sindaco e dello stesso Presidente del Consiglio, tutto proteso a annullare ed impedire il regolare svolgimento del dibattito democratico nelle sedi a ciò deputate. Tale situazione evidenzia una condizione di totale decozione di una Amministrazione e di una maggioranza non più in grado di svolgere il proprio ruolo tanto da utilizzare stratagemmi ed abusi per sottrarsi alla verifica della propria consistenza in Aula consiliare. Tutto ciò però non può impedire il normale svolgimento del Consiglio comunale e la mortificazione del munus publicum riconosciuto come diritto e dovere in capo a ciascun Consigliere comunale, e a quelli di opposizione, in particolare, le cui guarentigie democratiche tendono ad assicurare e tutelare. Pertanto è indispensabile la verifica del permanere della maggioranza a sostegno della amministrazione Bruno con relativa dichiarazione in tal senso da parte di ogni gruppo politico presente in Consiglio, ivi compreso quello misto, in modo da rendere trasparente e chiara la posizione di ciascun Consigliere comunale. Altresì è indispensabile che il Presidente del Consiglio tuteli l’organo da lui presieduto garantendone regolarità di convocazione e funzionamento, evitando l’attuale appiattimento ai diktat del Sindaco che lo ha reso sino ad oggi supino ad ogni suo volere.



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