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Cor 26 luglio 2007
«Palazzo dei Congressi deve far tremare amministrazione»
Secondo Antonio Costantino, componente segreteria Sardistas di Alghero, per far decollare il settore congressuale non servono nuovi centri congressuali di grandi dimensioni
«Palazzo dei Congressi deve far tremare amministrazione»

ALGHERO - «E’ proprio il caso di dire che le opinioni dei singoli o gruppi non sempre influiscono sull’esistenza reale delle cose. E’ il caso della discussione nata sulla gestione del palazzo dei congressi di Alghero. Noi vorremmo partire, prima di fare le nostre considerazioni, da una indagine approfondita condotta dal Sistema Informativo MACS (monitoraggio dell’attività congressuale in Sardegna)». Così Antonio Costantino, componente segreteria Sardistas di Alghero, secondo cui la la citata indagine, rispondendo anche al dibattito nato in Sardegna sull’opportunità di dotarsi di centri congressuali adatti ad ospitare eventi di grandi dimensioni e della mancanza di posti letto, conclude dicendo che questo non corrisponde alla realtà.

Secondo l’indagine infatti, non solo ci sarebbero nell’Isola cinque sedi congressuali adatte ad accogliere eventi del genere, ma ci sarebbero anche tutti i posti letto di supporto necessari. Ma la cosa interessante, evidenzia Costantino, è che l’indagine mette in evidenza, che nel 2004 (non ci sono altri studi o ricerche ufficiali a tutt’oggi), circa il 90% degli eventi ospitati in Sardegna sono stati di piccole dimensioni (50-300 partecipanti), l’8% di media dimensione e solo il 2% di grandi dimensioni. E non si può certo dire che il quadro scaturito sia il risultato di una offerta limitata a sedi di piccole dimensioni: oltre il 35% delle sedi operanti nel 2004, infatti, erano in grado di accogliere eventi di media grandezza (301-1000 partecipanti). L’indagine non dà ragione neanche a chi sostiene che per far decollare il settore congressuale servano nuovi centri congressuali di grandi dimensioni. Infatti il campione delle sedi sotto osservazione, composto in buona parte da strutture con capienza superiore ai 300 posti , ha registrato una media di 152 partecipanti ad evento congressuale e 108 giorni di utilizzo delle sale.

«Da ciò ci pare di evincere che il decollo del settore non arriverà da nuove grandi trutture congressuali - afferma Antonio Costantino - ma da un utilizzo ottimale di quelle esistenti (sedi di piccola, media e grande dimensione)». Pur gioendo del fatto che finalmente dopo 25 anni, e con una enorme spesa, si sia arrivati ad onorare la memoria di un illustre cittadino di grande statura politica quale Martino Lorettu, che allora ne promosse la realizzazione, Costantino ritiene «che la consegna della “mega opera” debba far tremare un po’ i polsi all’Amministrazione Comunale di Alghero che difficilmente sará in grado di gestire tale struttura e ancor meno potrá permettersi il lusso di contribuire economicamente alla sua gestione oltremodo onerosa».

Spazio allora al Convention Bureau Alghero. «Pensiamo che bene abbia operato l’amministrazione, attraverso l’Assessorato al Turismo, portando avanti la felice intuizione di una struttura flessibile quella di "Alghero Cittá Congressi" - dichiara Costantino - che cerca la differenza nel vivere l'intero centro storico come un unico spazio congressuale, con intorno le strutture ricettive che si prestano alle piú svariate esigenze congressuali» . Ora però il problema principale del centro Congressi di Alghero è quello di inserirsi in una realtà già difficile per quel tipo di struttura. «Significa che dal punto di vista gestionale - continua il segretario Sardistas - è più importante una forte esperienza del settore, abbastanza difficile da trovare (per poter promuovere la struttura e farla entrare nei circuiti internazionali), piuttosto che una ottima esperienza nella gestione immobiliare di centri di incontro e di aggregazione sociale, più facile da reperire. Voler limitare la scelta a realtà Algheresi o Sarde, siano esse imprenditoriali o professionali, riteniamo sia un grosso errore, in quanto la possibilità di cernita, già di per sè difficile, sarebbe veramente esigua. Anche la creazione di un “consorzio” o “associazione” che coinvolga nella gestione le strutture ricettive locali ci sembra difficile e rischioso».

«A nostro avviso gli albergatori potranno essere coinvolti (lo sarebbero comunque) attraverso una convenzione che fissi una “griglia qualità-prezzo“ che sarà proposta direttamente dalla società di gestione del Centro al Convention Bureau di Alghero che darebbe garanzia di qualità e prezzo. Reputiamo che il potenziale “gestore” - conclude Antonio Costantino - debba avere una specifica esperienza nel settore congressuale, unitamente ad una grande capacità imprenditoriale ed economica per la promozione internazionale della struttura ma anche per la promozione del turismo congressuale sardo. In quest’ultimo caso con il coinvolgimento anche economico della Regione Sarda. Allora bisogna affrettarci a dare gambe al bando già fatto dall’Amministrazione e capire se le società che si sono presentate siano in grado di dare quelle garanzie precedentemente citate. Se così non fosse, ecco che bisognerà seriamente pensare alle non facili alternative».

Nella foto Antonio Costantino



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