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Red 28 marzo 2018
Dipendenze: incontro a Cagliari
Le droghe leggere fungono da portale per l’accesso ad ulteriori dipendenze: è la “Gateway hypothesis” al centro di uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cagliari con Eric Kandel, il premio Nobel per la medicina che esattamente un anno fa tenne una lezione sul tema in Ateneo. Gli esiti della ricerca congiunta sono stati pubblicati sulla rivista internazionale “Cell reports”
Dipendenze: incontro a Cagliari

CAGLIARI - Arriva ad un anno esatto dalla visita all’Università degli studi di Cagliari e dalla lectio magistralis del premio Nobel per la medicina Eric Kandel, la pubblicazione sulla prestigiosa rivista “Cell reports” del lavoro “Cannabinoid modulation of eukaryotic initiation factors and behavioral cross- Sensitization to cocaine in adolescent rats”, frutto della collaborazione scientifica tra Paola Fadda e Maria Scherma, docenti del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Ateneo cagliaritano, ed il gruppo di ricerca di Eric e Denise Kandel. Si tratta del primo attestato dell’intesa tra i due gruppi: hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo anche Walter Fratta, il dottorando Matteo Deidda ed il ricercatore Fabrizio Sanna, anch’essi in forze al Dipartimento di Scienze biomediche. Kandel fu l’ospite, il 27 marzo 2017, del primo incontro dei Seminari del rettore, organizzati da Maria Del Zompo per approfondire importanti tematiche.

I risultati dello studio pubblicato in questi giorni aggiungono supporto alla “Gateway hypothesis”, l’ipotesi scientifica che era stata oggetto della apprezzatissima lectio magistralis di Kandel all’Università di Cagliari, e che serve a spiegare il rapporto che risulta esistere tra l’utilizzo di droghe leggere e pesanti: le prime fungono da “portale”, che favorisce l’accesso ad ulteriori dipendenze. Infatti, negli anni, è stato statisticamente dimostrato che un’alta percentuale di persone dipendenti dalla cocaina ha precedentemente abusato di sostanze contenenti alcool, nicotina e marijuana.

Nel lavoro pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale, i gruppi di ricerca di Fadda e Kandel, che collaborano da anni, hanno ora dimostrato che sostanze cannabinoidi sintetiche psicoattive simili al Thc presente nella Cannabis modulano i livelli di due fattori di iniziazione eucariotica (eIF2a e eIF2B1), importanti per la sintesi di proteine, processi di memoria e di sensibilità alle droghe. In particolare, i cambiamenti vengono osservati in animali esposti al cannabinoide in adolescenza, e che dimostrano una maggiore sensibilità alla cocaina. Il quadro che risulta da queste evidenze scientifiche dimostrerebbe un’alterazione di un’età specifica nella suscettibilità all’abuso di sostanze, ponendo in risalto la vulnerabilità neurobiologica del periodo adolescenziale, in un contesto di esposizione a sostanze d’abuso come i cannabinoidi.
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