CAGLIARI - Le Regioni hanno emanato ordinanze coerenti con il
Dpcm. A parte due: la Calabria, la cui ordinanza è stata già impugnata dal Governo, e la Sardegna, ha osservato il ministro. Motivo per cui è da rivedere immediatamente. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia, ospite di
Sky tg24. «Alcuni dettagli di alcune ordinanze vanno rivisti. Penso a quella della Regione autonoma della Sardegna che dà ai sindaci strumenti per verificare se le funzioni religiose possano essere esercitate. Non funziona così».
Del resto gli stessi vescovi sardi sono scettici, e aspetteranno le indicazioni della
Cei, che ha raggiunto un accordo di massima con l'esecutivo per far ripartire le funzioni religiose dal 20 o 31 maggio. Il ministro Boccia ha anche precisato che dopo il 18 maggio o nella settimana successiva ci saranno differenze territoriali, che ogni regione potrà fare alcune cose in funzione della sicurezza che ha conseguito. Ma prima di allora bisogna attenersi ed essere coerenti con il
Dpcm del 26 aprile del premier Conte.
Altro grave problema riguarda le date di apertura di alcune categorie di esercenti. A stretto giro di polemica è arrivata la replica del presidente Solinas che va dritto sulla sua strada col rischio di schiantarsi: «L’ordinanza della Sardegna sulla
Fase 2 non dà il potere ai sindaci di verificare se le funzioni religiose possano essere esercitate». E conclude: «il testo della nuova ordinanza è armonico e coerente con le disposizioni del Dpcm, pur nelle differenziazioni adottate, tenendo conto delle specificità della nostra Regione e delle potestà connesse all’autonomia speciale».
Il governatore Christian Solinas nel frattempo aveva già incassato il durissimo attacco dei parlamentari sardi del Movimento 5 Stelle Paola Deiana, Emanuela Corda, Luciano Cadeddu e Mario Pierantoni: «Ieri sera Solinas ha disposto nell'intero territorio regionale lo svolgimento della Santa Messa ordinaria, peccato che i diretti interessati non ne sapessero nulla. I vescovi sardi, infatti, non sono stati consultati precedentemente, come riferito dal presidente della Ces monsignor Antonello Mura, che ha rimarcato come le decisioni di questo tipo competano all'autorità ecclesiastica» [
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Nella foto: il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia, che bocciando la delibera della Regione Sardegna si dice pronto pronto ad impugnare il testo