Red
24 giugno 2020
Rdc indebito: 158 persone nei guai
La Guardia di finanza di Cagliari, nell’ambito delle attività finalizzate al monitoraggio ed al controllo della spesa pubblica, ha sottoposto a verifica le condizioni legittimanti la fruizione del Reddito di cittadinanza da parte dei beneficiari

CAGLIARI - La Guardia di finanza di Cagliari, nell’ambito delle attività finalizzate al monitoraggio ed al controllo della spesa pubblica, ha sottoposto a verifica le condizioni legittimanti la fruizione del Reddito di cittadinanza da parte dei beneficiari. Il diritto al Rdc subisce una contrazione al verificarsi di situazioni che non ne legittimano più la concessione. Uno dei casi previsti è relativo a persone detenute nelle case di detenzione per il tempo della custodia. Così, sono state verificate le posizioni dei soggetti risultati, dal marzo 2019, aver scontato un periodo di carcerazione in una delle dieci strutture presenti nel territorio sardo. Dal riscontro, è emerso che 158 persone hanno indebitamente percepito il Reddito di Cittadinanza.
L'analisi nella casa circondariale di Uta ha portato complessivamente ad individuare ottantaquattro posizioni irregolari. Sono 40 le persone che, durante il relativo periodo di permanenza carceraria, sono risultati direttamente richiedenti e destinatari del Reddito di cittadinana. Le restanti quarantaquattro posizioni hanno riguardato i familiari dei detenuti: gli stessi, omettendo di indicare nelle domande di richiesta del Rdc la condizione detentiva del membro del proprio nucleo familiare, riuscivano a far rientrare la propria posizione reddituale nei canoni previsti per la corresponsione del beneficio. Quattordici hanno indicato falsamente nel modulo di domanda presentata all’Inps che il nucleo familiare risultava costituito anche dal congiunto di cui si ometteva di precisarne la condizione detentiva. Invece, gli altri trenta non hanno comunicato l’intervenuta carcerazione del congiunto, facendolo ancora figurare nel nucleo familiare e continuando così a percepire indebitamente il sussidio.
Le posizioni dei soggetti transitati per la detenzione nelle case circondariale di Alghero “G.Tomasiello”, Arbus “Is Arenas”, Isili, Lanusei “San Daniele”, Nuoro “Badu' e Carros”, Onani “Lodè Mamone”, Oristano “Salvatore Soro”, Sassari-Bancali “Giovanni Bachiddu” e Tempio Pausania “P.Pittalis” ha portato all’emersione di settantaquattro posizioni irregolari, di cui ventisei direttamente riconducibili a soggetti sottoposti a custodia cautelare in carcere. Le restanti quarantotto posizioni hanno riguardato i familiari dei detenuti, che hanno falsamente prodotto o evitato di effettuare variazioni del proprio stato di famiglia all’Inps per continuare a beneficiare del sussidio: trentaquattro hanno indicato la presenza nel nucleo familiare del congiunto detenuto, mentre quattordici hanno omesso di comunicare l’avvenuta carcerazione di un componente familiare. Nel novero dei detenuti indebiti percettori figurano, soggetti sottoposti a misura detentiva, sia cautelare che come pena, per i reati che vanno dal traffico di sostanze stupefacenti all’omicidio, dalla rapina alla violenza sessuali, e persino casi di associazione a delinquere di stampo mafioso. Tutti i soggetti individuati sono stati segnalati all’Inps per il recupero dell’indebito beneficio, di cui novantadue anche denunciati all’Autorità giudiziaria poiché diretti firmatari della domanda di corresponsione del beneficio. L’importo complessivo delle somme indebitamente conseguite, a seguito del calcolo eseguito dalle Fiamme gialle, ammonta a 548.112euro.
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