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20 ottobre 2020
«Cumuli di oro bianco in strada»
Il vento disperde la sabbia dal litorale di Alghero ma nessuno si preoccupa di riposizionare i granelli sugli arenili di provenienza. Giovanni Spano: Il lido algherese meriterebbe un attento progetto di recupero ad ampio respiro, che abbia corso nel più breve tempo possibile

ALGHERO - «Immaginiamo scenario dove la polvere d’oro fosse spostata dal vento e si accumulasse nelle nostre strade, come avremmo agito? Ci saremmo precipitati nelle strade armati di qualsiasi arnese per raccoglierla. Bene, più volte abbiamo definito le nostre sabbie bianche del lido algherese come “oro” e allora mi chiedo perché permettiamo che queste giacciano nelle nostre strade costituendo cumuli? La domanda purtroppo non trova risposta ma costituisce una triste realtà. Il lido di Alghero, con le sue sabbie, rappresenta, oltre una pregevole risorsa ambientale, anche una indiscutibile ricchezza economica. Tuttavia questa risorsa versa in condizioni critiche, poiché i fenomeni erosivi cagionati dal vento e dai moti marini stanno incidendo profondamente sulla sua morfologia». Lo scrive Giovanni Baldassarre Sapano, candidato nelle liste del PSd’AZ nelle amministrative 2019 e incaricato per la formazione del programma di coalizione, portavoce del gruppo Poder Popular per Alghero.
«Ormai il fondale prospiciente le spiagge è costituito da un plateau sabbioso che si spinge in lontananza, in grado di consentire una proiezione dell’onda tale da spingersi profondamente nell’arenile. Ormai presente nel golfo inoltre è una massa enorme di posidonia non vitale, che viene periodicamente spiaggiata dalle varie mareggiate. La spiaggia ulteriormente si presenta inequivocabilmente bassa, quasi senza dislivello, che subentra solo nell’area prospiciente la pineta. Tutto questo concorre a mettere a serio rischio questa risorsa naturale ed economica. Il lido algherese meriterebbe un attento progetto di recupero ad ampio respiro, che abbia corso nel più breve tempo possibile. Da subito tuttavia si possono attivare dei sistemi per raccogliere la sabbia dispersa, senza che la strada limitrofa sia invasa da cumuli che danno tristezza a vederli e cagionano seri problemi per la circolazione stradale. Se i cittadini potessero farlo correrebbero a raccogliere quella risorsa preziosa, con carriole, scopettoni o qualsiasi arnese utile alla bisogna. Tuttavia ai cittadini questo non è permesso. Allora tocca alle istituzioni provvedere e questo è un compito sacrosanto. Deve essere attivato uno stabile sistema che raccolga e ripulisca, dopo averla stoccata, la sabbia dispersa dal vento» sottolinea Spano.
«Il sito di stoccaggio potrebbe essere anche la stessa spiaggia si San Giovanni, senza andar molto lontano. Quanto sopra voglia essere un’esortazione per la stessa Amministrazione algherese, che sul tema spiagge aveva “investito” tanto in periodo elettorale. La spiaggia deve essere manutenuta ordinariamente. Non basta solo una mera pulizia stagionale e limitarsi a questo non è tutelare opportunamente questo patrimonio prezioso. Ciò che si chiede è di mettere in “agenda” subito un intervento tempestivo ed organico, che prima dell’attuazione di grandi opere, passi anche dalla semplice raccolta della sabbia dispersa dal vento. Concludendo, in linea teorica, è da ritenersi non onesto eticamente contestare illeciti amministrativi per l’asportazione anche di piccoli quantitativi di sabbia se poi si resta inerti ad assistere ad ingenti quantità depositate sulle strade adiacenti le spiagge, per mancanza di interventi tempestivi» conclude Giovanni Spano.
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