«Dal polso che ho su ciò che accade sul territorio il numero dei positivi è ben più elevato rispetto ai dati che recentemente ci sono stati forniti dall’Amministrazione», dichiara il medico della Guardia medica Paola Correddu, che nei giorni scorsi ha partecipato come rappresentante dell´Associazione “Accabaura” alla Commissione Sanità del Comune di Alghero presieduta da Christian Mulas
ALGHERO - «Avere i dati di un fenomeno serve per capirlo e per organizzarsi ad affrontarlo nel modo migliore. Avere i dati serve per avere contezza anche della gravità di un fenomeno nella nostra città. Serve da un lato per aumentare il senso di responsabilità di ciascuno di noi e dall’altro serve all’Amministrazione per mettere in campo una serie di provvedimenti adeguati alla situazione reale che c’è nella nostra città. Sicuramente i positivi in città sono molti di più di quelli che l’Ats consegna quotidianamente all’Amministrazione. Il Dipartimento di prevenzione, a cui afferiscono tutti i dati, è in grande difficoltà e quindi non riesce a essere tempestivamente efficace nel dare i dati ai singoli comuni. Dal polso che ho su ciò che accade sul territorio il numero dei positivi è ben più elevato rispetto ai dati che recentemente ci sono stati forniti dall’Amministrazione».
A dichiararlo è Paola Correddu, medico della Guardia medica, che nei giorni scorsi (venerdì) ha partecipato come rappresentante dell'Associazione “Accabaura” alla Commissione Sanità del Comune di Alghero
[LEGGI]. «Ora vengono requisiti tutti i posti letto del Marino ha dichiarato la dottoressa, toccando un altro tema caldo - Da chi verranno gestiti questi posti letto? Da quale personale? Non mi risulta ci siano infettivologi, pneumologi, internisti. Non ci si improvvisa specialisti del settore dove ci sono pazienti Covid, che hanno prevalentemente problematiche di carattere respiratorio. Non possiamo certo trasformare un ortopedico, un oculista o un dermatologo in un internista. Se la Regione pensa di poter fare questa operazione allargo le braccia e non aggiungo altro».
«Non capisco con quale strategia si stia agendo. Quando c’è un’emergenza bisogna pianificare bene le cose che si vogliono fare. Se non c’è pianificazione, non c’è gestione di un’emergenza. Mi spaventa pensare che praticamente abbiamo due ospedali Covid, in quanto anche al Civile i posti di semintensiva sono dedicati ai pazienti Covid all’interno di un ospedale no Covid. Abbiamo poi un unico Pronto soccorso per Covid e no Covid. L’Ospedale Civile doveva essere lasciato “pulito”, perché nel territorio, come nel sistema ospedaliero bisogna avere una corsia “pulita” e una “sporca” nettamente separate, con personale nettamente differenziato, perché altrimenti finisce che medici, infermieri e oss diventano il veicolo di diffusione del virus», conclude Correddu.
Nella foto: Paola Correddu