Red
7 marzo 2008
La Giudici revoca tutti gli assessorati
Destituiti dagli incarichi tutti gli assessori provinciali, aperta formalmente la crisi istituzionale. Alessandra Giudici pronta a rassegnare le dimissioni

SASSARI – E’ crisi in Provincia. La presidente Alessandra Giudici revoca tutte le deleghe assessoriali e apre ufficialmente il confronto politico tra giunta, partiti politici e consiglio. «Pur in assenza di un formale atto di sfiducia da parte del consiglio provinciale - scrive in una nota indirizzata a tutti gli assessori e componenti del Consiglio - si prende atto per l'ennesima volta del fatto che l'organo esecutivo è delegittimato e messo in discussione dalla sua stessa maggioranza. A questo punto non posso consentire che la giunta provinciale prosegua nella propria attività e pertanto, pur mancando alcune condizioni che avevo espressamente indicato come necessarie e propedeutiche rispetto all'avvio di una verifica politica e istituzionale, revoco gli assessori dal proprio incarico e dichiaro formalmente aperto il confronto tra tutte le componenti della maggioranza e i partiti di cui sono espressione, così da capire se vi siano le condizioni politiche per portare avanti questa esperienza amministrativa sino alla sua naturale scadenza o se non sia più opportuno avere il coraggio di interromperla e rimettere tutto in mano agli elettori». «Non comprendo affatto quali siano le ragioni per cui la maggioranza consiliare abbia una percezione così poco chiara dell'operato della giunta – dichiara la Giudici - di cui si può democraticamente discutere e su cui è ovviamente legittimo obiettare, ma senza negare l'evidenza dei risultati ottenuti in quasi tre anni, che sono ben più lusinghieri di quanto non si voglia sostenere. Mi è chiara, invece, la distanza tra la mia valutazione dell'attività sinora svolta e l'atto di delegittimazione compiuto "di fatto" questa mattina dalla maggioranza consiliare. Alla luce di tali riflessioni, ritengo che la necessità della verifica si ponga a questo punto con urgenza e non possa più essere procrastinata». Qualora la verifica non andasse nella direzione di una recuperata unione d'intenti, la presidente dichiara di esserepronta a rassegnare le dimissioni, «con la convinzione di aver sinora operato in perfetta coerenza con il programma adottato da questa amministrazione all'inizio del mandato».
|