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Cor 1 aprile 2008
Censimento nell´area parco
Caccia ai cinghiali femmina
Parte la conta nel Parco di Porto Conte. Dovranno essere individuate le migliori strategie per la riduzione della popolazione. Inizialmente si baserà su un abbattimento selettivo che interesserà le femmine di cinghiale per rallentare la proliferazione incontrollata
Censimento nell´area parco. Caccia ai cinghiali femmina

ALGHERO - E’ stata presentata lunedì in occasione di un incontro con i rappresentanti dei comitati di borgata, degli agricoltori e dei residenti del parco la campagna di censimento degli ungulati che partirà concretamente alla fine di aprile primi di maggio. Ad illustrare i dettagli del programma di censimento avviato grazie ad una sinergica collaborazione tra enti istituzionalmente competenti e il Parco di Porto Conte, prima il presidente del Parco Antonello Usai e successivamente sotto l’aspetto più tecnico i funzionari della Provincia, dell’Ente Foreste e infine dell’Università di Sassari. Si partirà a metà aprile con la formazione del personale dell’Ente Foreste che si occuperà dei quattordici siti di foraggiamento individuati nell’area di proprietà dell’ ente strumentale della regione e che è spalmata su una fetta di territorio di oltre tremila ettari. I siti dunque saranno ubicati nella zona di Punta Giglio, nel versante di Monte Timidone –Porticciolo e nella zona di Monte Doglia. Altri due siti invece che ricadono al di fuori dei terreni dell’Ente Foreste saranno gestiti dal corpo forestale regionale. La formazione sarà curata dagli zoologi del dipartimento di Zoologia e Genetica Evoluzionistica dell’Università degli Studi di Sassari guidato dal prof. Marco Apollonio. Nel mese di Maggio e giugno invece saranno gli zoologi stessi coadiuvati dagli operai dell’Ente Foreste e dalla guardie forestali a condurre materialmente il censimento con la conta vera e propria degli animali. «I cinghiali sono degli animali molto abitudinari -ha riferito il prof. Apollonio- non sarà dunque difficile educarli a mangiare nei siti da dove poi verrà fatta la conta. Sarà comunque necessaria la collaborazione anche dei residenti e degli agricoltori affinché tutta l’operazione venga fatta nel modo corretto ed in totale sicurezza». Entro il mese di luglio dall’Università giungerà la relazione finale e i dati sulle stime della popolazione degli ungulati. Dopodichè gli enti istituzionalmente competenti in materia di gestione faunistica ovvero Provincia e Regione di concerto con il Parco dovranno individuare le migliori strategie per la riduzione della popolazione dei cinghiali. Riduzione che inizialmente si baserà su un abbattimento selettivo che interesserà le femmine di cinghiale in modo da rallentare la proliferazione incontrollata. Se i dati dovessero dimostrare che la popolazione è davvero eccessiva si potrà pensare ad un abbattimento controllato anche se vi sono rigide normative comunitarie in merito alla caccia controllata o comunque del prelievo nelle aree parco. «Quello che conta ora -ha riferito il presidente Usai- è che si parta con il censimento. Solo attraverso questo strumento si potranno individuare le soluzioni più opportune di concerto con gli zoologi universitari. Ma ancora più significativa è la collaborazione che si è instaurata tra gli enti direttamente competenti che oggi (ndr) sono seduti intorno ad un tavolo con la volontà di risolvere il problema, ma soprattutto alleviare i disagi degli agricoltori e dei residenti nell’agro ed anche i problemi generati da questi animali sul fronte della sicurezza stradale». La dott.ssa Caria, funzionario della provincia di Sassari, ha inoltre illustrato i programmi per la prevenzione dei danni alle colture da parte dei cinghiali che prevedono contributi pari al 100% per l’elettrificazione delle recinzioni dei poderi e altre misure atte a scongiurare l’ingresso degli animali nelle zone appoderate. Strumenti dunque anche di tipo preventivo che dovranno a breve termine essere utilizzati da tutti gli imprenditori agricoli pena la riduzione parziale degli indennizzi per i danni al raccolto. Per l’Ente Foreste ha parlato la dirigente del servizio di Sassari dott.ssa Lidia Fleba. «Essendo titolari di quasi quattromila ettari di territorio esistente nell’area Parco -ha spiegato- abbiamo sposato da subito questo percorso di collaborazione tra gli enti competenti di questa importante area sottoposta a tutela e per questo metteremo a disposizione 80 giornate lavorative dei nostri operai per collaborare attivamente al censimento. Un operazione che costituisce una reale risposta ai disagi della comunità che vive in quest’area». All’incontro come già detto erano presenti rappresentanti dei Comitati di Maristella, Fertilia, Santa Maria la Palma e Guardia Grande e diversi agricoltori e residenti agli immediati confini del parco. E’ stato infine soltanto accennato data la mancanza del funzionario regionale dell’Assessorato alla Difesa dell’Ambiente il programma di messa in sicurezza delle strade che si sta attuando in collaborazione con Anas e Provincia di Sassari. Per la parte di sua competenza la dott.ssa Francesca Caria ha illustrato le strade maggiormente interessate dai sinistri stradali causati dalla fauna selvatica e precisamente la provinciale 55 cioè quella che Santa Maria la Palma porta a Capo Caccia e si dirama anche verso Mugoni, la statale 127 bis che porta da Fertilia a Porto Conte – Maristella ed infine la statale che da Fertilia porta a Santa Maria la Palma. Queste strade saranno oggetto di un potenziamento sostanziale della segnaletica, di riduttori di velocità e di speciali catarifrangenti disposti a bordo strada che dovrebbero impedire l’attraversamento della fauna al passaggio delle auto in quanto un fascio luminoso generato dalla rifrangenza sulla banchina dei fari delle auto dovrebbe accecare per un istante l’animale che rimarrebbe bloccato senza attraversare la strada.



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