Ign
10 giugno 2008
Lavoro, dall´Ue ok a orari oltre le 48 ore
Raggiunto dai Ventisette un accordo sulla nuova direttiva sul tempo di lavoro che consentirà un massimo di 60 o anche 65 ore a determinate condizioni. Approvata anche una normativa sugli interinali. Il provvedimento al vaglio del Parlamento Europeo

BRUXELLES - I Ventisette hanno raggiunto nella notte a Lussemburgo un accordo sulla nuova direttiva sul tempo di lavoro, che consentirà di superare il tetto delle 48 ore settimanali a determinate condizioni. Un accordo difficile raggiunto a maggioranza qualificata, che pone fine, almeno per ora, a negoziati che duravano del 2002. Contrari cinque paesi, Spagna, Belgio, Grecia, Ungheria e Cipro, che si sono opposti alle deroghe ma non avevano i numeri per ottenere la cosiddetta 'minoranza di blocco'. La direttiva sancisce le deroghe al tetto delle 48 ore per ammettere un massimo di 60 o anche 65 ore, limitate però a lavori di pronto intervento ed emergenza che richiedono una costante reperibilità degli addetti. A lungo vi è stato un braccio di ferro tra chi, come la Gran Bretagna, voleva deroghe ancora più ampie, e chi, come la Francia, voleva limitazioni molto stringenti. Alla fine è passato il compromesso, sostenuto tra gli altri anche dalla Germania e dall'Italia. La direttiva però non è ancora realtà, perché deve passare il difficile vaglio del Parlamento Europeo, in virtù del principio della codecisione. I cinque paesi contrari hanno esortato Strasburgo a mostrare i muscoli, e l'esito del dibattito parlamentare e' tutt'altro che scontato. Nella notte i Ventisette hanno approvato anche una seconda direttiva, quella sul lavoro interinale, che prevede per i lavoratori 'in affitto' lo stesso trattamento dei dipendenti regolarmente assunti. Sono consentite tuttavia eccezioni, se vi e' un accordo in tal senso con le parti sociali, come gia' accade in Gran Bretagna.
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