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S.A. 16 gennaio 2025
Cresce occupazione ma ancora disparità in Sardegna
Dal 2021 al 2023 il tasso di occupazione in Sardegna è cresciuto del 10,2%. passando dal 45,9% al 56,1%. Tuttavia, il divario con la media nazionale (60,9% nel 2023) resta significativo. Le proposte della Cisl
Cresce occupazione ma ancora disparità in Sardegna

CAGLIARI - La Cisl sarda accoglie con favore i segnali di miglioramento nel mercato del lavoro regionale, ma sottolinea la persistenza di criticità strutturali che richiedono interventi urgenti e mirati. Dal 2021 al 2023 il tasso di occupazione in Sardegna è cresciuto del 10,2%. passando dal 45,9% al 56,1%. Tuttavia, il divario con la media nazionale (60,9% nel 2023) resta significativo. Il tasso di disoccupazione è calato dal 13,5% del 2021 al 10,1% del 2023, ma rimanesuperiore alla media italiana del 7,6%. Giovani, donne e lavoratori precari continuano a essere i più penalizzati, con una scarsa qualità dell’occupazione e una forte incidenza di contratti stagionali.

«Accogliamo con ottimismo i segnali di crescita del tasso di occupazione e la riduzione della disoccupazione, - commenta il segretario generale della Cisl sarda, Pier Luigi Ledda - ma non possiamo ignorare le gravi disparità che penalizzano la nostra regione. I lavoratori sardi continuano a soffrire per una precarietà diffusa e per la mancanza di prospettive solide, in particolare giovani e donne. Questo divario con il resto d’Italia non è solo un problema economico, ma anche sociale. Servono – aggiunge il segretario - investimenti strutturali in settori strategici come turismo sostenibile, innovazione e green economy, accompagnati da politiche attive per il lavoro e programmi di formazione. Solo così potremo garantire occupazione stabile e di qualità per tutti i sardi».

Per la Cisl è fondamentale favorire il lavoro stabile, riducendo la precarietà con incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato e supporto ai settori chiave dell’economia regionale. Per l’occupazione giovanile e femminile, occorre promuovere politiche specifiche per aumentare la partecipazione al lavoro di giovani e donne, con misure di conciliazione vita-lavoro e incentivi mirati. «È essenziale – aggiunge Ledda - rafforzare il collegamento tra il sistema educativo e il mercato del lavoro. L'orientamento professionale deve guidare i giovani verso settori strategici, come il digitale, le energie rinnovabili e il turismo sostenibile, che offrono maggiori opportunità di occupazione e crescita. Questo si lega il tema dell’equità territoriale: dobbiamo accelerare gli investimenti infrastrutturali per ridurre il divario con altre regioni italiane e all’interno dell’isola tra territori. La Sardegna – conclude il segretario - sta dando segnali di ripresa, ma non possiamo accontentarci. È il momento di agire con determinazione, puntando su crescita, equità e inclusione. Solo così riusciremo a costruire un mercato del lavoro che garantisca dignità e futuro a tutti i sardi».
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