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Lutto e sdegno nella borgata di Sa Segada
È possibile che i ladri si aspettassero un bottino ben più ingente, tale da giustificare il rischio e l’ignominia dell’impresa. Le parole di Alberto Bamonti, consigliere comunale

ALGHERO - Un episodio di inqualificabile meschinità ha colpito la comunità di Sa Segada, gettando ulteriore dolore su una famiglia già provata dalla perdita di una persona cara.
Nei primi giorni di luglio, nell’agro di Alghero, ignoti si sono introdotti nell’abitazione di una famiglia del luogo, mentre i parenti erano impegnati nelle esequie della propria madre. Approfittando della temporanea assenza e del momento di lutto, i malviventi hanno scardinato una cassaforte e si sono dileguati con il suo contenuto.
Al rientro in casa, i familiari si sono trovati di fronte a un gesto non solo criminale, ma profondamente offensivo, che ha violato l’intimità del dolore e inferto un oltraggio alla memoria della defunta. Non è tanto il valore economico del bottino – alcuni fucili di modesto valore e una somma esigua in contanti – a pesare, quanto l’indecenza morale dell’atto. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, l’azione, compiuta in pieno giorno e con apparente precisione, farebbe pensare a soggetti che conoscevano bene il territorio.
È possibile che i ladri si aspettassero un bottino ben più ingente, tale da giustificare il rischio e l’ignominia dell’impresa. La comunità di Sa Segada e le istituzioni locali esprimono piena solidarietà alla famiglia colpita da questo doppio dolore, stringendosi attorno ai suoi membri con affetto e indignazione condivisa.
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