Antonio Burruni
15 agosto 2008
Olimpiadi, Day 6: L’Italia fa tredici
Le due medaglie d’oro arrivano grazie a Chiara Cainero nel tiro a volo, specialità skeet, ed a Andrea Minguzzi nella lotta greco-romana, categoria ottantaquattro chilogrammi. Il medagliere recita ora: sei ori, quattro argenti e tre bronzi. La staffetta azzurra della 4x200 stile libero non sale sul podio, ma centra il nuovo record europeo

PECHINO – Arrivano altre medaglie (ed ora sono tredici) per la comitiva azzurra impegnata nella ventinovesima Olimpiade dell’Era Moderna. Ieri, per due volte è risuonato l’inno di Mameli. Merito di Chiara Cainero, medaglia d’oro nel tiro a volo, specialità “skeet”, e di Andrea Minguzzi, primo classificato nella lotta greco-romana, categoria “ottantaquattro chilogrammi”. E’ arrivato anche un record europeo, nel nuoto femminile. La staffetta 4x200 ha chiuso però ai piedi del podio.
La Cainero, trentenne udinese, ha vinto la sua gara sotto la pioggia. Nei tiri di qualificazione (i primi settantacinque piattelli), Chiara ha segnato il nuovo record olimpico, colpendone settantadue. Si è quindi presentata alla finale a sei (sui venticinque piattelli), con un centro di vantaggio sulla thailandese Jiewchaloemmit, e due sulla statunitense Kim Rhode (bi-campionessa olimpica), la tedesca Christine Brinker e la cinese Wei Ning. Sesta, a sessantanove piattelli, la svedese Larsson. La finale vede l’azzurra, laureata in scienze della comunicazione, centra ventuno bersagli, ma si fa raggiungere a ari punti da Rhode e Brinker. A questo punto, si rende necessario lo “shoot off”, uno spareggio su due soli piattelli. Doppio centro per la Cainero, che conquista l’oro, mentre la Rhode (argento) e la Brinker (bronzo), sono imprecise. Quarto posto per la Larsson (allo spareggio contro la Jiewchaloemmit, quinta), e sesta la padrona di casa Wei Ning.
La seconda medaglia d’oro della giornata, arriva nella lotta greco-romana. Gli ultimi ori sono datati Los Angelse 1984 e Seul 1988, quando il faentino Vincenzo Maenza mise a segno uno spettacolare bis. “Pollicino” Maenza fu anche medaglia d’argento a Barcellona nel 1992. Decisamente più “fisicato” Andrea Minguzzi. Il ventiseienne di Castel San Pietro è salito sul gradino più alto nella categoria “ottantaquattro chilogrammi”, battendo tutti gli avversari incontrati con il risultato di 3-1. Negli ottavi di finale ha superato il francese Noumonvi, nei quarti il russo Mishin ed in semifinale lo svedese Ara Abrahamian. Proprio nella sfida contro l’argento in carica, è stata decisiva un’irregolarità segnalata dal giudice svizzero Jean Marc Petoud, che ha fatto arrabbiare parecchio Abrahamian, tanto da fargli lasciare polemicamente il terzo gradino del podio, dov’era salito per ricevere la medaglia di bronzo, in coabitazione con il turco Nazmi Avluca. Nella finalissima, Minguzzi ha superato anche Zoltan Fodor, lasciando all’ungherese la medaglia d’argento.
Non una medaglia, ma un record europeo, arriva dal nuoto femminile. La staffetta 4x200 stile libero, composta da Spagnolo, Filippi, Zoccari e Pellegrini, si è piazzata al quarto posto dietro Stati Uniti (medaglia d’oro e record mondiale), Cina (argento) ed Australia (bronzo), con il tempo di 7’49”76. Le azzurre hanno così abbassato di circa sei decimi il limite continentale fatto segnare quest’anno dalla staffetta francese (7’50”37).
Nella foto: Chiara Cainero
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