Antonio Burruni
24 agosto 2008
Olimpiadi, Day 15: Argenti amari per l’Italia
Nella canoa, Josefa Idem manca l’oro per appena quattro millesimi di secondo. Nella boxe, un Clemente Russo frenato dalla tensione non riesce a superare un avversario nettamente alla sua portata

PECHINO – La ventinovesima Olimpiade dell’Era Moderna volge al termine e l’Italia conquista altre due medaglie d’argento. Due secondi posti colti e festeggiati con animo diverso dai due atleti azzurri. Due medaglie che comunque arricchiscono il medagliere dell’italica comitiva a Pechino. La nazionale azzurra resta al nono posto nella classifica per nazioni, con ventisette medaglie (sette ori, dieci argenti ed altrettanti bronzi), a pari primi posti con Ucraina ed Olanda, ma con più piazze d’onore.
Una medaglia d’argento arriva dalla canoa, specialità “K1 cinquecento”. Se la mette al collo Josefa Idem, tedesca di nascita (Goch, 23 settembre 1964), ma italiana di passaporto dal 1990, quando andò a risiedere a Santerno, in provincia di Ravenna, con il marito-allenatore Guglielmo Guerrini. Per la Idem è quinta medaglia olimpica su sette partecipazioni (bronzo nel “K2 cinquecento” con la Germania a Los Angeles’84; bronzo ad Atlanta’96, oro a Sydney’00 ed argento ad Atene’04, sempre in maglia azzurra nella specialità solitaria). Ieri, sul traguardo del percorso allestito nel bacino di Shunyi, è stata preceduta per quattro millesimi di secondo (circa ventidue millimetri) dall’ucraina Inna Osypenko-Radomska, che ha chiuso in 1’50”673. Terzo posto per la tedesca Katrin Wagner-Augustin (1’51”022), tredici anni più giovane della Idem. Resta ai piedi del podio la favorita della vigilia, l’ungherese Kovacs, che chiude in 1’51”139. Josefa, che ha ricevuto il regalo più bello, l’abbraccio dei due figli Janek e Jonas già sul pontile d’arrivo, ha annunciato che regalerà il suo body da gara al Dalai Lama in segno di appoggio alla causa (come hanno già fatto Antonio Rossi col body e Margherita Granbassi con la maschera da scherma). La quarantaquattrenne di Goch, che ha annunciato di non aver intenzione di ritirarsi, è da sempre impegnata in posizioni di raccordo tra mondo dello sport e società, visto che dal 2001 al 2007 è stata assessore allo sport del Comune di Ravenna e, dal febbraio dello scorso anno, fa parte della Commissione Scientifica per la vigilanza ed il controllo sul doping del Ministero della Salute.
Secondo posto anche per il pugile Clemente Russo. Nella finalissima della categoria “Pesi Massimi-novantuno chilogrammi di peso”, il ventiseienne di Marcianise ha perso 4-2 contro il russo Rakhim Chakhkiev. I due si erano già sfidati nella finale dei Campionati Mondiali disputati lo scorso anno a Chicago. Ma stavolta le cose sono andate diversamente. Tatanka, com’è soprannominato il pugile campano, dopo aver pareggiato nella seconda ripresa lo svantaggio iniziale, non è riuscito a liberarsi completamente dalla tensione ed ha finito per perdere nel round decisivo, nonostante i richiami del commissario tecnico Francesco Damiani presente all’angolo. Russo si era qualificato per la finale battendo agevolmente (7-1) lo statunitense Deontay Wilder, mentre Chakhkiev aveva superato 10-5 il cubano Osmai Acosta Duarte. Un vero peccato per il pugile campano, che avrebbe potuto conquistare una medaglia d’oro oggettivamente alla sua portata. Comunque, la sua Olimpiade si chiude con il segno nettamente positivo. Infatti, oltre a tornara in Italia con una medaglia d’argento al collo, Russo è stato designato come portabandiera della selezione azzurra alla cerimonia ufficiale di chiusura.
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