Inquietanti punti oscuri nella vicenda Secal sollevati dalla consigliera comunale del Partito democratico Nina Ansini. «La Società presenta aspetti preoccupanti che è opportuno rimuovere rapidamente»
ALGHERO - Non si placa il polverone di polemiche intorno alla Secal, la società partecipata dal Comune di Alghero per la gestione delle entrate comunali sotto l'occhio del ciclone per evidenti errori nella predisposizione di migliaia di cartelle di accertamento Ici e non solo. Dopo le formali censure dei
Socialisti e di
Alghero Viva, che avevano chiesto ufficialmente all'assessore alle finanze e al Sindaco di azzerare i vertici Secal, è la volta dell'esponente del Partito democratico Nina Ansini.
Il consigliere presenta un'interrogazione da aggiungere come odg del prossimo consiglio comunale nella quale chiede all’Amministrazione Comunale Algherese di assumere urgenti decisioni nei confronti della Societa Secal, «il cui operato è non solo censurabile sotto il profilo amministrativo, ma presenta aspetti preoccupanti sotto il profilo amministrativo che è opportuno rimuovere rapidamente». La Ansini si riferisce alla fidejussione presentata dalla "San Giorgio" e rilasciata dalla "Fidecomm", chiedendo se sia lo stesso istituto di intermediazione finanziaria che risulta cancellato in data 31-01-08 dall’Albo.
«La costituzione della Secal e l’individuazione come socio di minoranza della S.Giorgio appare esclusivamente un atto di volontà politica, in quanto nonostante una mia verifica, non risultano dati comparativi sui parametri finanziari a favore di tale scelta che al contrario risulta onerosissima per le finanze comunale», precisa la Ansini, che chiede anche se «la definizione della convenzione per l’affidamento della riscossione dell’entrate tributarie e patrimoniali è stata supportata da esperti in rappresentanza degli interessi dell’Amministrazione comunale ed eventualmente chi siano».
La consigliera Pd chiede inoltre perchè si sia scelta la strada dell’esternalizzazione del servizio di riscossione dei tributi escludendo "Equitalia", la cui composizione societaria è ascrivibile al 51% all’Agenzia dell’Entrate e al 49% all’Inps. Infine l'Ansini chiede perchè non perchè non sia rispettato l'artico che pervede il versamento delle somme riscosse dal concessionario entro il decimo giorno successivo alla scadenza di ciascuna decade del mese, nonostante l’assenza nel regolamento sui tempi della riscossione dei tributi.