Red
24 novembre 2008
Finanza: «Chi ha sbagliato alla porta»
«Buona amministrazione non è solamente l’apparenza, l’opera pubblica la sua inaugurazione, soprattutto se le risorse finanziarie ti piovono addosso, ma è soprattutto la gestione delle proprie risorse»

ALGHERO - Il settore finanza del comune di Alghero scricchiola, e da tanti esponenti politici e imprenditori della città giungono lamentele e osservazioni. Ad intervenire è l'avvocato Giulio Spanu, già assessore e consigliere comunale della città, che sottolinea la confusione che caratterizza l'operato amministrativo in numerosi campi. «Assistiamo ad una serie di azioni più o meno confuse tra i dirigenti del Comune di Alghero e gli organi politici e tra questi con le opposizioni e con i propri soci di minoranza nella società Secal preposti alla riscossione e soprattutto agli incassi in conti cosiddetti “dedicati“ dei tributi dovuti dai cittadini al comune di Alghero. Mi è subito parso - ammette - che le cose non avessero il crisma della chiarezza».
«L’argomento è tale che porta a fornire la cartina di tornasole sulla buona amministrazione ovvero su una superficiale gestione di soldi pubblici - sottolinea Spanu - infatti la buona amministrazione non è solamente l’apparenza, l’opera pubblica la sua inaugurazione, soprattutto se le risorse finanziarie ti piovono addosso, ma è soprattutto la gestione delle proprie risorse, delle risorse che attingi dalle tasche dei tuoi cittadini, la loro spendita oculata che caratterizzano la buona amministrazione, il resto è corollario».
La regolamentazione del governo delle risorse, precisa subito l'avvocato, attraverso la creazione di una decantata società mista per la gestione dei tributi comunali soffre di grandi carenze, e lungi dal consentire vantaggi per i cittadini, «al contrario consente una gestione molto domestica dei soldi degli algheresi». Il ritardo di accredito alle casse comunali di ingenti somme dei tributi riscossi, non è una novità algherese, ma pare che sia una costante nel percorso degli adempimenti della società privata: Quello che è grave - sottolinea Spanu - è che mentre in altri contesti, anche per impulso degli stessi amministratori sono all’attenzione delle autorità d'indagine finanziaria e della procura della repubblica, in Alghero no, con il pericolo che la grave situazione diventi non grave ma gravissima.
«Ad esempio - continua l'avvocato - ho letto che a garanzia del perfetto adempimento dei “riversamenti” si sarebbe accettato una fideiussione di una certa FIDECOMM SPA, società di intermediazione finanziaria cancellata dal Ministro dell’Economia nel gennaio 2008, per cui o si è provveduto a sostituire detta polizza fideiussoria con altra di “primaria ditta di assicurazioni o banca” lasciando perdere le altre poco affidabili come sa bene ogni imprenditore, oppure siamo alla dissoluzione finanziaria ove i nostri soldi non vengano regolarmente riversati nelle casse comunali».
«Operazione quest’ultima il cui esito positivo lascia perplessi ove si consideri che una semplice navigazione in internet ha portato ad evidenziare che in diversi comuni d’Italia ove la S. Giorgio opera la riscossione, sia in nome proprio che per aver rilevato la GESTOR SPA e le sue attività nel settore, non operano regolarmente, tanto che in tutti i casi se ne sono occupati le procure della Repubblica e la Guardia di Finanza».
«Poiché tali fatti sono di dominio pubblico, e le dichiarazioni virgolettate dei nostri amministratori sulla stampa locale manifestano le stesse apprensioni degli amministratori di Bologna, Pomezia, Aprilia, Polignano a Mare, Brindisi ed altre, e paiono integrare aspetti rilevanti sul piano penale, non sarebbe il caso di chiudere subito il recinto e non far scappare i buoi? La Guardia di Finanza, che regge con tanta autorevolezza il controllo del territorio, può chiamare il comando di Bologna?Il principio di legalità è solo “violato” nel campo del Mattone?»
«Sarebbe auspicabile - conclude Giulio Spanu - che chi ha determinato in loco tali situazioni, chi ha trattato norme cosi evanescenti per la tutela dei nostri soldi (ma anche chi non ha saputo controllare le convenzioni), chi pare divertirsi ad alzare la voce per mostrare il proprio potere, abbia la compiacenza di accomodarsi alla porta del comune e darsi un bel calcio nel didietro».
Nella foto Giulio Spanu
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