Red
12 gennaio 2009
Soru: Bagno di folla sassarese Oggi incontro ad Alghero
Entusiasmo, applausi, bandiere e tanti interventi a testimoniare la Sardergna del cambiamento. Renato Soru è atteso oggi, alle 18.30, nelle sale del Cinema Miramare sui Bastioni catalani

ALGHERO - Bagno di folla domenica mattina per Renato Soru a Sassari, nell'incontro pubblico ospitato al cineteatro Ariston. Entusiasmo, applausi, bandiere e tanti interventi a testimoniare la Sardergna del cambiamento. E oggi (lunedì) è atteso ad Alghero, alle 18.30, nelle sale del Cinema Miramare sui Bastioni catalani.
«Oggi ci ritroviamo nel senso della politica come servizio per gli altri. Non è il momento di distrarsi, di pensare al "si salvi chi può", ognuno per conto suo. In Sardegna, come in Italia, questo è il momento della politica. Il nostro è un progetto collettivo, che vuole portare avanti tutti, non solo quelli più forti, più furbi, o che hanno più amici». Solo le prime parole che l'ex Governatore a pronunciato a Sassari.
«Chiediamoci su cosa puntiamo per il futuro della Sardegna, a chi lo vogliamo affidare. E' il momento della responsabilità per ognuno di noi, è il momento di decidere se la Sardegna vuole andare avanti in questo processo di cambiamento, a volte anche difficile, o se ci vogliamo far prendere dalla paura e dalla soggezione. E' il momento di capire se vogliamo decidere noi o affidare il nostro destino alla benevolenza degli altri».
«In queste elezioni nella nostra regione c'è una partecipazione straordinaria del Presidente del Consiglio e una pubblicità che definirei ingannevole: c'è scritto Berlusconi Presidente. Presidente di cosa? Del Consiglio, della Regione Sardegna e magari anche sindaco di Porto Rotondo e arcivescovo di Cagliari? È il momento della serietà», ha attaccato Soru.
«Ieri abbiamo scelto di parlare a Caprera e abbiamo scelto un posto emblematico perché La Maddalena rappresenta bene le battaglie per i nostri diritti. Qualcuno protesta. Ci saremmo potuti evitare quelle proteste decidendo, in questi anni, di continuare a galleggiare, accettando senza dire nulla il fatto che a La Maddalena c'erano 2.000 disoccupati. Ma occorre avere uno sguardo lungo, pensare per La Maddalena un futuro non più militare ma civile, in cui i sardi possano lavorare, e già lavorano, per altri sardi».
«E ieri, tra quelli che protestavano, una trentina, gli operai erano meno di dieci e tra gli altri c'erano anche dei candidati alle prossime regionali. La cosa da difendere è la responsabilità di creare il lavoro. Non lasciamo nessuno indietro. Come abbiamo aiutato chi lavorava nella base civile - ha concluso Soru - grazie al precedente governo avevamo esteso il sostegno a tutte le categorie professionali, anche a chi non lavorava per gli italiani. Poi il governo Berlusconi ha cancellato tutto. Chi protesta dovrebbe andare a protestare da un'altra parte, per far attuare la legge proposta dal centrosinistra».
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