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Sara Alivesi 26 marzo 2009 video
Tarsu: Ritornano i fantasmi "San Giorgio"
Dopo i pagamenti Ici versati dai cittadini algheresi e mai interamente corrisposti dalla San Giorgio S.p.a, l´attenzione si sposta ora sulle bollette in pagamento per la Tarsu


ALGHERO – Ritornano le nubi sulla gestione delle finanze nel comune di Alghero con un'interrogazione presentata al presidente del consiglio Muroni dall'esponente di Alghero Viva Valdo Di Nolfo: «Alcuni organi di stampa riportano che la società "Tributi Italia" Spa risulta inadempiente nei confronti di diversi Comuni italiani - scrive Di Nolfo - in quanto non rispetterebbe i termini contrattuali riferiti al versamento delle somme derivate dall’attività di riscossione».

Nell'interrogazione si puntualizza anche che la Secal continua a svolgere a sua attività all’interno dei locali presso l’Assessorato alle Finanze del Comune di Alghero, nonostante per contratto avrebbe dovuto mettere a disposizione dei contribuenti uffici propri, come previsto dall’art.7 del contratto stipulato col Comune.

Il giovane consigliere comunale ritorna sulla questione Secal, la società mista a maggioranza pubblica nata nel 2005 per gestire le entrate del Comune di Alghero e presieduta dall’ex assessore alle Finanze Angelo Caria, chiedendo a quanto ammontano le somme introitate dal Comune per il pagamento dell’Ici relativa all’anno 2008 e della Tarsu relativa all’anno 2007, e se sia stata effettuata la rendicontazione dei pagamenti come previsto dal contratto.

Il "caso-Secal" era già oggetto di un'apposito ordine del giorno che non ha ancora trovato discussione in via Columbano, e continua a far discutere un'intera città già dallo scorso anno. Un argomento che si è intrecciato con l'affare-swap, e a cui la stampa locale e nazionale ha dato ampio risalto, non solo in passato, e che adesso si arricchisce con l'ingresso della "Tributi Italia" spa.

Le vicende della società partecipata hanno scatenato da alcuni mesi le reazioni dell’opposizione e degli stessi cittadini, considerato l’ammanco di 5 milioni di euro nelle casse comunali da parte del partner privato, la San Giorgio S.p.a., denunciata alla fine dell’anno passato dal sindaco, l’attuale assessore alle Finanze algheresi Michele Pais e dal presidente della Secal. Situazione finanziaria segnalata col pennarello rosso anche dai Revisori dei Conti, che in una dettagliata relazione consegnata al presidente del Consiglio Comunale ponevano grossi ombre sull'intera operazione.

All’iniziativa legale è seguito il primo accertamento della Polizia locale negli uffici locali per verificare la documentazione contrattuale tra il Comune e la società partecipata. Il secondo capitolo della vicenda sembrerebbe proseguire con le nuove imposte da corrispondere dopo l'Ici, ossia la T.ar.s.u., tassa sulla nettezza urbana. Proprio in questi giorni, infatti, nelle case dei cittadini algheresi stanno arrivando i bollettini per il pagamento della spazzatura da versare al privato riscossore “Tributi Italia” S.p.a.. Altra storia? Può darsi, ma con gli stessi protagonisti.

La "Tributi Italia", infatti, è l’ultima trasformazione (25 novembre 2008) della "San Giorgio", che ancor prima si chiamava "Publiconsult". Il titolare di quest’ultima era un tale Giuseppe Maggese poi arrestato con l’accusa di corruzione. Nella “nuova”, (si fa per dire) Tributi è comparso un altro Maggese, stavolta la sorella Patrizia, tra le altre cose socio unico della S.r.l. che controlla la stessa Tributi, ossia la San Giorgio.

L’unica consolazione di fronte ad un sistema che sembra avvicinarsi molto alle "scatole cinesi" ma che rappresenta, nonostante il nome, una prassi molto italiana, è che Alghero sia in buona compagnia tra diverse città nella Penisola coinvolte nei buchi dell'"onnipresente" San Giorgio. Con l'ultima seduta di Giunta, l'Amministrazione Comunale di Castel Morrone, infatti, ha affidato un incarico legale per districare la delicata matassa che contrappone il Comune, proprio alla società "Tributi Italia". C'è poi il caso di Bologna e Caserta, solo per citare i comuni più importanti.




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