Antonio Sini
1 agosto 2004
Incendio all’Arenosu, gli investigatori non hanno dubbi: è doloso
Il fuoco scatenatosi nella pineta nei pressi di Fertilia è stato domato grazie a un elitanker, impegnati a terra una quarantina di uomini

Intorno alle 15 scatta l’allarme, fuoco di proporzioni ragguardevoli nella Pineta dell’Arenosu, di fronte a Fertilia, nei pressi dello svincolo per Punta Negra. Gli abitanti della borgata si sono accorti del volo di un elicottero, del suono sinistro delle sirene delle autobotti che si sono precipitate con la solita tempestività sul posto. Gli uomini dell’antincendio della forestale sono sul posto in pochi minuti, raggiunti dagli agenti del Corpo di Vigilanza Ambientale, da carabinieri, subito si accorgono che la situazione questa volta è “delicata”, si chiede l’aiuto di un elicottero per dare una mano agli uomini che da terra incontrano qualche difficoltà. “Questa volta chi ha messo fuoco, ci confessa un forestale, lo ha fatto con grande cognizione di causa”. Pare infatti che siano stato appiccati tre focolai in punti diversi e distanti, per tenere le forze occupate e disgregate. Sul posto una quarantina di uomini, numerose autobotti. Il grande senso del dovere e soprattutto la grande esperienza degli uomini dell’antincendio, non hanno permesso al fuoco di fare tutto il danno che forse era preventivato. I lanci da 500 litri dell’elitanker si sono susseguiti per circa un’ora abbondante, mentre da terra gli uomini con le autobotti e gli estintori hanno fatto un gran lavoro. Intorno alle 16,30 l’incendio era circoscritto, e cominciava il lavoro più duro per gli uomini dotati di strumenti manuali, per la bonifica del terreno. All’aria arsa dal caldo, si sommava il vento caldo che proveniva dall’area bruciata, gli uomini con le tute arancioni non hanno battuto ciglio: “è il nostro lavoro”, ha commentato uno di loro, ma credeteci è un lavoro che non si può addire a molte persone, bisogna essere degli uomini super.
Ancora una volta a fuoco la pineta che lambisce la pista ciclabile, ma ancora più in dentro dove c’è una striscia taglia fuoco, sulla destra, dove ancora sopravvivevano pini marittimi, oggi purtroppo distrutti dal fuoco. La porzione di territorio interessata dal fuoco si aggira sui due ettari, ai quali si aggiungono altre migliaia di metri quadri distrutti nelle passate settimane: “La Pineta dell’Arenosu, ci confida, un forestale scuro in volto dalla rabbia e trafelato dal sudore, sembra abbia il destino ormai segnato”! In effetti sono troppe le volte che si è tentato di distruggere con il fuoco il polmone verde di fronte a Fertilia. L’allarme negli uomini dell’antincendio è massimo, il territorio e ben controllato, ma se si appiccano contemporaneamente più fuochi, le forze in campo vengono dimezzate: fortuna che oggi non c’era vento altrimenti ora staremmo a parlare in termini molto più tragici della Pineta dell’Arenosu, adocchiata da chissà chi. L’area è appetibile, lambisce il Parco di Porto Conte, in una zona pianeggiante di raro pregio paesaggistico.
Siamo nel periodo di massima allerta, ricordare sempre il numero 115, numero dei vigili del fuoco a pronto intervento, oppure il n° 1515 emergenza ambientale. Molto spesso una telefonata dal proprio cellulare può salvare ettari pineta naturale a rischio incendio, “non per colpa di mozziconi di sigarette, ma per la mano dell’uomo”.
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