Antonio Sini
16 agosto 2004
Incendi, gli investigatori del N.i.a.b in Sardegna
Gli incendiari si combattono anche con tecniche sofisticate di indagine, da quella satellitare Gps a metodi di ricerca tipici della polizia scientifica

Sono arrivati in Sardegna con discrezione, senza far alcun clamore, gli investigatori del Nucleo Investigativo Antincendio Boschivo (Niab) del Corpo Forestale dello Stato. Il loro arrivo risale ai primi giorni di Agosto, si tratterranno sino a fine mese. La loro specializzazione è quella di analizzare le cause degli incendi boschivi, identificare i responsabili che li provocano.
Gli uomini del N.i.a.b. stanno operando con la collaborazione del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Autonoma della Sardegna. Hanno concentrato le loro osservazioni nella parte nord occidentale della Sardegna, nel nostro territorio, nelle ultime settimane particolarmente preso di mira dai piromani. Ma dopo dopo gli incendi di grandi proporzioni scoppiati nella parte orientale , da Olbia all’Ogliastra, con chiusura delle strade che conducevano in costa, il nucleo si è spostato nella parte Orientale. Il Nucleo Investigativo è composto da 20 agenti, coordinati da due funzionari, e si avvale delle più moderne tecnologie a disposizione, da quella satellitare Gps, a metodi d’indagine tipici della polizia scientifica.
Nel frattempo il corpo Forestale dello Stato ha diffuso i dati che riguardano gli incendi in Sardegna nel 2004: Si e´ avuto un incremento costante dei roghi che dal 1° gennaio al 12 agosto 2004, hanno raggiunto quota 1532 contro i 644 del 2003 (+58%). Nonostante l´aumento del numero degli incendi, le superfici boschive distrutte sono diminuite del 73% passando da 5.205 ettari a 1.401, quelle non boschive invece sono aumentate dell´8% (da 6.524 a 7.064 ettari). I tempi di spegnimento rapidi hanno permesso di contenere le fiamme all´interno dei 5.5 ettari di media a incendio, contro i 18.2 del 2003 (-70%).
Tutto sommato ad Alghero, dove il livello di allerta è al massimo, si è riusciti a controllare il territorio grazie alla provata capacità operativa degli uomini della Forestale, appostamenti di controllo con vedette sul nostro patrimonio boschivo, hanno sino ad oggi impedito che i piromani potessero distruggere quanto di buono si è fatto negli ultimi cinquanta anni. Ma la stagione del fuoco non è finita, si teme qualche colpo di mano in occasione di giornate dominate particolarmente dal vento di maestrale.
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