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A.B. 12 giugno 2009
Europee: Dall’Irs ok all’astensionismo
Giudizio negativo sull’azione dei partiti nazionali, da parte del partito indipendentista sardo
Europee: Dall’Irs ok all’astensionismo

ALGHERO – «L’“Irs–Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna”, ringrazia le centinaia di migliaia di sardi che non sono andati a votare, ma soprattutto i tanti sardi che hanno scelto di inserire nella scheda elettorale la “Lettera all’Europa”, un gesto di cittadinanza attiva nonviolenta attraverso il quale hanno voluto comunicare all’Europa, allo Stato italiano e alla classe politica autonomista la ragione profonda dell'imponente calo dei partecipanti al voto in Sardegna. Vale a dire la volontà di non farsi prendere più in giro, di non partecipare ad un voto-truffa, un voto anti-democratico che taglia fuori da trent’anni la nazione sarda dall’Europa».

Secondo l’analisi di Nello Cardenia, rappresentante cittadino del partito, i dati sono inequivocabili. Da un lato «ci sono le circa ventiquattromila schede fra bianche e nulle (pari al 4,3percento dei voti), di cui moltissime sono da ricollegare alla presenza della “Lettera dei Sardi all’Europa”, da alcuni presidenti di seggio considerata voto nullo e in altri casi scheda bianca. Dall’altro lato c’è il dato del calo dei votanti. Rispetto alle scorse elezioni europee il 35percento in meno dei sardi si è recato alle urne, facendo registrare la differenza più alta, in termini relativi, rispetto a tutte le duecentocinquantanove “regioni” europee».

L’Irs ricorda come, per la prima volta nella storia delle elezioni sarde, i votanti dei partiti italiani si attestano sul 40percento. In molte province non raggiungono nemmeno tale soglia attestandosi ad esempio al 36,6percento nella provincia di Olbia-Tempio. Quasi due elettori sardi su tre non sono andati a votare.

«Queste elezioni rappresentano un momento di alta consapevolezza, una scelta di popolo chiara e allo stesso tempo coerente: il nostro ruolo in Europa deve essere ricontrattato, con lo Stato italiano e con le istituzioni europee, subito. Chiunque fingerà di non aver capito il messaggio – prosegue Cardenia - chi non vorrà finalmente capire che la Nazione Sarda ha deciso di riprendersi per intero la sua sovranità nazionale pagherà presto le conseguenze in termini di stima, voti e soprattutto fiducia da parte dei sardi, ma soprattutto si renderà ulteriormente complice della spoliazione dei nostri diritti di popolo. La partitocrazia italiana e la classe dirigente sarda autonomista e unionista – sottolinea - sono state platealmente sfiduciate da questa grande scelta di popolo. Tutti i partiti che hanno avuto il coraggio di mistificare la realtà chiedendo il voto ai sardi, abusando per l’ennesima volta della loro fiducia, dovrebbero semplicemente chiedere scusa per trent’anni di incapacità e di abissale distanza dai bisogni della gente».

L’Irs giudica negativamente le modalità d’ingresso nel Parlamento Europeo di Giammario Uggias, «diventato europarlamentare per concessione di Di Pietro e non certo per il meccanismo elettorale che invece lo aveva escluso dal seggio come tutti i sardi candidati. Questo fatto deve ulteriormente far riflettere i sardi. In ogni caso auguriamo a Uggias buon lavoro!

La conclusione di Nello Cardenia è volta al futuro. «Sappiamo già che le colpe del forte astensionismo verranno date ancora una volta a chi come noi ha fatto per l’ennesima volta una scelta di coerenza, democrazia e libertà nell’interesse di tutti i cittadini sardi. Se così sarà la classe politica autonomista si esporrà ancor di più al ridicolo e non farà altro che confermare la necessità ineludibile di un cambio di classe dirigente, di un accelerazione del processo di costruzione della Repubblica di Sardegna e del suo ingresso vero e giuridicamente garantito in Europa».

Nella foto: Nello Cardenia



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