Prosegue l´ondata di polemiche per le bollette del servizio idrico che da giorni vengono spedite nelle case degli algheresi. Non si placano le lamentele degli utenti in città e a mezzo stampa
ALGHERO - Prosegue l'ondata di polemiche in città per le bollette del servizio idrico che da giorni vengono spedite nelle case degli algheresi. Cartelle spesso con cifre spropositate, risalenti in molti altri casi agli anni '90 (e dunque soggette a prescrizione) e talvolta a destinatari errati o defunti.
Sollevata da
Alguer.it, la questione è passata nell'agenda politica locale con un'
interrogazione urgente presentata dal consigliere comunale del Pd Matteo Tedde. Ma l'onda delle proteste rimbalza ormai da qualche settimana in ogni luogo pubblico e la gente pretende risposte precise da parte dell'amministrazione. «Quello che mi fa più rabbia - scrive un cittadino - è che a fronte di evidenti e documentati elementi che attestano l’errore compiuto dagli uffici comunali, niente viene fatto per porvi rimedio».
«I funzionari che ricevono il pubblico (a giorni alterni e per poche ore a turno) - prosegue - si limitano a ricevere le lagnanze (anche se in forma scritta) e l’unica risposta che sono in grado di dare è “le faremo sapere”. E ciò nonostante i provvedimenti notificati contengano termini perentori entro i quali, o uno paga il maltolto o rischia di vedersi l’ufficiale giudiziario a casa».
Il cittadino fa poi riferimento al fatto (non di poca importanza) «che le somme richieste (anche se indebite) sono iscritte negli elenchi Equitalia sotto forma di “Debiti non pagati” e come tali suscettibili di provvedimenti esecutivi». «Nel mio caso (ma non è l'unico
n.d.r.) - si lamenta l'utente - mi sono visto recapitare una diffida a pagare somme per una utenza idrica già del mio defunto genitore e, inspiegabilmente intestata a me, nonostante io abbia esibito le ricevute attestanti l’avvenuto pagamento (ovviamente dal mio genitore (in quanto l’utenza era intestata a lui)».
«L’unica mia preoccupazione - conclude - è che potrebbe succedere che qualche funzionario, animato da sacro furore, apra nei miei confronti un qualche procedimento di riscossione coatta nonostante abbia dimostrato, per ben due volte e in forma scritta, che il Comune di Alghero è incorso in un errore pacchiano intestandomi un’utenza di un’altra persona, la quale, prima di morire, aveva saldato tutti i suoi debiti “terreni”».